Secondo i dati diffusi da EFFIS, il sistema centralizzato di informazioni sugli incendi boschivi, durante lo scorso anno nei paesi dell’Unione Europea sono andati in fumo oltre 640mila ettari di terreno, quanto
bruciato nell’Unione nel 2010 e 2011 sommati insieme.
In questo anno i dati sono sempre scoraggianti: dal primo gennaio ad oggi si sono bruciati oltre 13mila ettari (la metà dei quali boschivi) in 1850 roghi in tutta Italia.
Tornando al 2012 per l’Italia è stato un anno disastroso, il secondo peggiore dopo il 2007 durante un intero secolo, portando il nostro paese al secondo posto, secondo solo alla Spagna, che ha avuto 209mila ettari bruciati contro i nostri 130mila.
Il numero di incendi registrato in Italia è stato inferiore alla media degli ultimi decenni, ma è salita la dimensione media passata a circa 16 ettari rispetto ai 12 ettari degli anni precedenti: è stata rilevata una preoccupante tendenza, la concentrazione dei maggiori danni in pochi grandi incendi: questi sono solo il 10% del totale, ma sono responsabili dell’80% delle aree bruciate.
Secondo gli esperti questo anno si presenta diverso, grazie alle abbondanti piogge che sono arrivate fino a ridosso della stagione estiva che è partita in sordina: fino alla prima decade di agosto in Europa erano bruciati circa 100mila ettari, cifra molto lontana dei 600mila complessivi di tutto il 2012.
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