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martedì 16 luglio 2013
Il porto di Trieste sempre più verde
La sfida della sostenibilità ambientale è da tempo al primo posto nell’agenda dell’Autorità Portuale di Trieste, che ha messo il tema al centro dell’incontro intitolato “Gli obiettivi ambientali del Porto di Trieste”, proposto a istituzioni, addetti ai lavori e giornalisti, all'interno della centrale idrodinamica nel Porto Vecchio della città.
Dopo l’imbarco sulla nave “Delfino Verde” e un giro attraverso lo scalo, il meeting si è concentrato sulle strategie per la gestione ambientale delle attività portuali dello scalo giuliano. L’Autorità, proprio al fine di migliorare le sue performance sotto il profilo “green”, ha avviato un progetto articolato per arrivare anche alla certificazione Emas, un sistema di gestione e controllo ambientale che prevede innanzitutto l’analisi ambientale delle attività e del contesto.
Al tavolo dei relatori, Marina Monassi, presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio di Trieste, Anna Maria Maggiore, del Ministero dell’Ambiente, Maurizio Spoto, direttore dell’Area marina protetta di Miramare.
TMT pronta ad accogliere le mega-navi
E' entrata in servizio al Molo VII del Porto di Trieste, dopo il revamping ed i test operativi, la prima delle due nuove gru – le più grandi dell'Adriatico – destinate ad operare su navi che trasportano fino a 20 file di contenitori in larghezza e quindi con capacità di oltre 13/14.000 teu.
La seconda delle due strutture sarà operativa entro il mese di ottobre, consentendo al Molo VII - gestito da Trieste Marine Terminal, società del gruppo TO Delta - di servire questi “giganti dei mari”, anche grazie alla disponibilità dei fondali naturali da 18 metri che caratterizzano il Porto di Trieste. Con questa novità lo scalo del Friuli Venezia Giulia entra a far parte della ridottissima schiera di porti in grado di servire questa tipologia di navi.
Nelle scorse settimane, inoltre, TMT ha presentato all’Autorità Portuale un progetto con il quale intende potenziare il terminal e che richiederà un investimento complessivo di circa 90 milioni di euro. La prospettiva è quella di aumentare la capacità del terminal e di valorizzare le caratteristiche dei fondali con le nuove infrastrutture di servizio, allargando di 30 metri la banchina sul lato Nord e trasferendo alla base del Molo la formazione dei treni destinati per lo più al Centro ed Est Europa.
Entro due anni è prevista la messa in opera di ulteriori due gru, con capacità geometrica da 22 file di contenitori in larghezza, le quali, unite ai lavori di potenziamento della banchina e ad un ampliato layout del terminal, consentiranno allo stesso di movimentare fino ad un milione e 200mila teu su base annua.
La seconda delle due strutture sarà operativa entro il mese di ottobre, consentendo al Molo VII - gestito da Trieste Marine Terminal, società del gruppo TO Delta - di servire questi “giganti dei mari”, anche grazie alla disponibilità dei fondali naturali da 18 metri che caratterizzano il Porto di Trieste. Con questa novità lo scalo del Friuli Venezia Giulia entra a far parte della ridottissima schiera di porti in grado di servire questa tipologia di navi.
Nelle scorse settimane, inoltre, TMT ha presentato all’Autorità Portuale un progetto con il quale intende potenziare il terminal e che richiederà un investimento complessivo di circa 90 milioni di euro. La prospettiva è quella di aumentare la capacità del terminal e di valorizzare le caratteristiche dei fondali con le nuove infrastrutture di servizio, allargando di 30 metri la banchina sul lato Nord e trasferendo alla base del Molo la formazione dei treni destinati per lo più al Centro ed Est Europa.
Entro due anni è prevista la messa in opera di ulteriori due gru, con capacità geometrica da 22 file di contenitori in larghezza, le quali, unite ai lavori di potenziamento della banchina e ad un ampliato layout del terminal, consentiranno allo stesso di movimentare fino ad un milione e 200mila teu su base annua.
Sport Equestri – la passione si trasforma in lavoro
Ha preso il via a Viterbo il corso organizzato dalla Federazione Italiana Sport Equestri del Lazio in svolgimento fino al 18 luglio prossimo nel maneggio dell’Allevamento degli Assi. L’iniziativa vede la partecipazione di 17 giovani di età compresa tra i 16 e 25 anni, provenienti da tutta la regione, impegnati in lezioni teoriche e pratiche nel modulo formativo per il conseguimento del brevetto di Operatore tecnico equestre di base. Un titolo che consentirà loro di fare il primo passo come istruttori per insegnare ad andare a cavallo e accompagnare in escursioni equestri.
“Fa piacere vedere dei giovani - commenta Domenico Merlani, titolare dell’Allevamento degli Assi - impegnarsi duramente in prove pratiche nel nostro maneggio al coperto o all’aperto o in campagna, con la possibilità che la loro passione possa tradursi in una futura occupazione, visto che nella Tuscia è molto richiesta questa professione soprattutto per il turismo equestre.
Sono anche contento che la FISE Lazio, nel decidere per la prima volta di dislocare questi corsi nelle diverse province del Lazio, abbia scelto la nostra struttura ritenendola valida per effettuare corsi che considero di alta formazione, grazie alla presenza di docenti molto qualificati e preparati”.
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Il teatro riparte dalla provincia
I tempi e le mode cambiano ma sicuramente la crisi che ha messo l’Italia in ginocchio ha giocato la sua parte nel duro colpo al palcoscenico, con la chiusura di storici teatri cittadini. Ci sono però giovani che, in provincia, scelgono di andare contro corrente e scommettono sull’arte e sulla cultura con cartelloni importanti.
È il caso di Francesco Scarano, appena 29 anni, che, in occasione del 35esimo anniversario del Teatro Lendi (strada provinciale Frattamaggiore – Sant’Arpino), ha ideato, in veste di nuovo gestore e direttore artistico, coadiuvato dalla famiglia Lendi, un cartellone, giocato tra musica d’autore, commedia e cabaret, e presentato nella prestigiosa sala del tè del Gran Caffè Gambrinus.
Una crescita graduale quella immaginata da Scarano che inizia dalle tavole di un palcoscenico.
Il cartellone della stagione 2013/2014 del Teatro Lendi contempla otto spettacoli da novembre a marzo.
È il caso di Francesco Scarano, appena 29 anni, che, in occasione del 35esimo anniversario del Teatro Lendi (strada provinciale Frattamaggiore – Sant’Arpino), ha ideato, in veste di nuovo gestore e direttore artistico, coadiuvato dalla famiglia Lendi, un cartellone, giocato tra musica d’autore, commedia e cabaret, e presentato nella prestigiosa sala del tè del Gran Caffè Gambrinus.
«Non sono stupido né ingenuo – spiega Francesco Scarano – Forse è la giovane età che mi spinge a non deludere i miei ideali e ad andare avanti. Amo l’arte, la cultura e il teatro e quindi ho deciso di scommettere sul Teatro Lendi, offrendo al pubblico un cartellone di grandi nomi e grandi spettacoli. E questo è solo il primo passo verso la mia crescita imprenditoriale.
Finita la stagione teatrale, infatti, il teatro si trasformerà. La platea sarà sostituita da tavoli per cene spettacoli. E, inoltre, ancora un terzo progetto, non mancherà lo spazio per dj set e live set in versione clubbing».
Una crescita graduale quella immaginata da Scarano che inizia dalle tavole di un palcoscenico.
Il cartellone della stagione 2013/2014 del Teatro Lendi contempla otto spettacoli da novembre a marzo.
Porto di Napoli - Comitato Portuale
Il Comitato Portuale dell’Autorità Portuale di Napoli ha approvato con una sola astensione l’assestamento del bilancio di previsione 2013 che ha portato ad un avanzo di amministrazione rispetto a quello già indicato e che ha consentito di appostare una maggiore spesa per interventi di manutenzione straordinaria nel porto pari a euro 1 milione e 700 mila.
L’assise portuale ha deliberato la regolarizzazione amministrativa di alcune occupazioni demaniali.
In chiusura di riunione si è deliberata la cancellazione dei residui attivi di tre società operanti in porto a seguito di una verifica puntuale delle somme non dovute.
Il Commissario Straordinario ha quindi consegnato la bozza del Nuovo Piano Operativo Triennale 2013-2015 con l’invito a indicare suggerimenti e proposte da approvare al prossimo Comitato.
Sono state altresì individuate alcune commissioni per rendere più spedita e condivisa l’azione operativa dell’Autorità Portuale.
Assoporti - Pasqualino Monti nuovo presidente
Cambio della guardia ai vertici di Assoporti, l’associazione che rappresenta i principali porti italiani. Pasqualino Monti, presidente dei Porti di Roma (Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta) ne assume la presidenza ricevendo il testimone da Luigi Merlo, presidente del porto di Genova. Il passaggio delle consegne è stato ufficializzato nel corso di una assemblea a porte chiuse dell’Associazione.
Il neo-presidente ha chiesto al direttivo di Assoporti due mesi di tempo per mettere a punto una proposta complessiva di politica portuale e logistica, sottolineando come i mutamenti traumatici in atto nella geografia e nelle caratteristiche dei traffici marittimi mondiali e quindi dell’interscambio globale, rendano indispensabile una rivisitazione complessiva delle norme, della governance e delle metodologie operative che caratterizzano da decenni la portualità italiana.
Monti ha quindi sintetizzato in cinque punti, le linee guida che dovranno ispirare l’azione di Assoporti, chiamata a un ruolo di regia in un settore di altissima valenza strategica per il futuro sviluppo del paese.
“I porti italiani – ha commentato Luigi Merlo, presidente uscente di Assoporti – sono l’asset fondamentale di un sistema logistico che solo oggi anche la politica inizia a comprendere nella sua strategicità per il paese. Compito di Assoporti è e sarà quello di evidenziare questo ruolo e di far maturare una consapevolezza nuova anche relativa al valore degli investimenti nei porti”.
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