mercoledì 31 luglio 2013

AP regionale toscana, risorse per 6,2 milioni di euro


Stabilite le priorità di intervento per l’anno 2014 nei quattro porti regionali che fanno capo alla nuova Autorità portuale regionale, cioè Viareggio, Porto Santo Stefano, Isola del Giglio e Marina di Campo. La Giunta regionale della Toscana ha approvato questa mattina gli ‘indirizzi per il Piano annuale delle attività sulla base dei quali il Segretario dell’Autorità portuale regionale Fabrizio Morelli predisporrà il Piano e successivamente realizzerà gli interventi in base alle priorità individuate che sono:

- per il Porto di Viareggio: il mantenimento delle condizioni di accessibilità e di navigabilità valutando in particolare la possibilità di risoluzione del problema dell’insabbiamento dell’imboccatura attraverso uno studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema continuo di dragaggio e il completamento delle operazioni di escavo dell’avamporto fino alla batimetria di – 4,50 m; il mantenimento in efficienza delle opere di difesa esterne ed interne; la realizzazione degli interventi previsti dal Piano Regolatore Portuale vigente e la valutazione di eventuali proposte di revisione.

- per il Porto di Marina di Campo: il mantenimento delle condizioni di accessibilità e di navigabilità attraverso il completamento degli interventi di dragaggio e dell’adeguamento della diga foranea con il rifiorimento della scogliera. Il mantenimento dell’efficienza delle banchine per il collegamento con l’Isola di Pianosa e per le attività di pesca; l’analisi delle attuali criticità (in particolare dell’insabbiamento del Porto e del fenomeno di ‘agitazione’ interna) per l’elaborazione di un nuovo Piano regolatore portuale.

 - per il Porto di Porto Santo Stefano: il mantenimento in efficienza di moli e banchine per il servizio di linea con l’Isola del Giglio e con l’Isola di Giannutri, oltre che per le attività di pesca e della cantieristica; la valutazione degli oneri per la realizzazione delle opere previste dal nuovo Piano regolatore portuale (in fase di approvazione) verificando la possibilità di sviluppo della nautica da diporto e del charter nautico e l’analisi dei modi di attuazione anche attraverso lo strumento del project financing.

- per il Porto di Isola del Giglio: il mantenimento delle condizioni di accessibilità e di navigabilità, in particolare il mantenimento dell’efficienza delle banchine destinate al servizio di linea con Porto Santo Stefano e con l’Isola di Giannutri e l’analisi delle esigenze per un eventuale aggiornamento del Piano regolatore portuale vigente.
L’Autorità portuale regionale toscana ha attribuito risorse per complessivi 6.2 milioni di euro di cui in particolare al Porto di Viareggio 5 milioni.

Antipirateria: guardie giurate private su navi italiane



Finalmente si realizza l’avvio della tutela e della difesa delle navi mercantili italiane dalla pirateria, con un primo imbarco di guardie giurate private. Si tratta di una svolta epocale, che va ad integrare l’impegno della Marina Militare italiana con i Nuclei Militari di Protezione. A organizzare questo servizio di sicurezza, sulla nave mercantile italiana “Pan Uno” della società partenopea Augustea Atlantica, è stata la Triskel Services LDT, primaria azienda londinese, affermata nei servizi di sicurezza, che ha aperto una filiale a Roma, con la missione specifica di prestare i servizi per la difesa di unità mercantili italiane.

 La scelta di una compagnia inglese, la quale eroga i suoi servizi secondo le norme comunitarie, ha colmato anche un vuoto, per la mancanza, sul mercato italiano di aziende nazionali specializzate nei servizi di antipirateria. Il primo provvedimento autorizzativo, in attuazione della Legge 130/2011 e del D.M. 266/2012, è il risultato della sinergia positiva tra il Ministero dell’Interno (Dipartimento della Pubblica Sicurezza) e Confitarma, Confederazione Italiana Armatori, per la concreta e complessiva applicazione delle misure antipirateria in vigore.

La Triskel, dovendo prevedibilmente fronteggiare una domanda crescente di questi servizi specializzati, sta procedendo, attraverso corsi di selezione e di formazione, gestiti dalla controllata Triskel Risk Management S.r.l., alla preparazione di personale italiano specializzato, da destinare ad un mercato in forte espansione.

Agnano, riapre l’Ippodromo a Settembre


Un grande traguardo per la città di Napoli e per tutti gli appassionati degli sport ippici, che fa tornare alla ribalta una vicenda passata forse un po’ in sordina e che riguarda un pezzo di storia della nostra città. Cosi è intervenuto il Portavoce dei Circoli Nuova Italia Napoli e Alleanza per l’Ippica, Rosario Lopa, commentando la notizia dell’apertura della busta nell’ufficio gare, del comune di Napoli, che dopo aver esaminato la regolarità della copiosa documentazione, la dottoressa Maria Aprea, direttore centrale del Patrimonio, ha dichiarato la Ippodromi Partenopei srl aggiudicataria della gara.

Diversi sono gli operatori e le famiglie che rischiano di rimanere schiacciate dalla chiusura di questa attività e dal tracollo del settore ippico che va salvaguardato, anche per l’eccezionalità del Trotto di Agnano. Naturalmente la Ippodromi Partenopei non può fare questa battaglia da sola, serve un dialogo con le altre istituzioni e siamo certi che sul tema ci sia sensibilità. Si è realizzato un primo importante passo in avanti, ma la questione dell’ippodromo del trotto e di galoppo di Agnano non dovrà limitarsi a questo.

Bisognerà avviare iniziative a salvaguardia di un patrimonio di storia e cultura per la città di Napoli, e di tutti gli attori coinvolti, dal benessere animale dei Cavalli alle prospettive di lavoro degli operatori del comparto agli appassionati delle corse. Un ringraziamento particolare alla Famiglia D’Angelo che ha avuto il coraggio di accettare la sfida e rilanciare l’ippica napoletana e di tutta la Campania. 

Risparmio idrico - incentivi per le ristrutturazioni edili


Anche l’acqua, al pari dell’energia, è una risorsa scarsa il cui utilizzo efficiente nell’ambito delle abitazioni merita una incentivazione. Non temporaneo, come le misure fiscali attuali in scadenza a fine 2013, ma strutturale tale da dare risposte alla indispensabile riqualificazione del patrimonio edilizio italiano. E’ questa la decisione assunta, all’unanimità, nella giornata di ieri alla Camera dei Deputati, su un emendamento che ha visto concordi sia la Commissione che lo stesso Governo.

Un risultato importante anche per l’industria ceramica italiana, che nel comparto dei sanitari è in grado di rendere disponibili vasi con consumi di soli 6 litri, come anche nell’industria delle piastrelle di ceramica per i conseguenti lavori di riqualificazione delle sale da bagno. Un traguardo reso possibile dall’ordine del giorno, presentato dal senatore Stefano Vaccari ed altri ed approvato dal Governo, i cui contenuti alla Camera sono diventati un emendamento presentato da Giuseppe Fioroni ed altri che è stato, come detto, approvato ieri sia in aula che nelle commissioni referenti che dal Governo. Ora si attenda, entro il 4 agosto, la definitiva rilettura al Senato per l’approvazione finale.

Tale norma apre importanti opportunità di risparmio se si pensa che l’acqua utilizzata per lo scarico dei vasi rappresenta il 30% dei consumi medi giornalieri di un cittadino italiano, pari a 250 litri giorno. Una recente indagine del Cresme ha evidenziato che in Italia sono installati oltre 57 milioni di vasi, che consumano 1,4 miliardi di metri cubi di acqua ogni anno equivalenti ad un costo annuo di 2,4 miliardi di euro.

Oltre il 51% di questi sanitari è stato posato prima del 1990, quando gli apparecchi sanitari utilizzavano 12-15 litri per ogni scarico, rispetto ai prodotti attuali che operano invece con scarichi ridotti, pari o inferiori a 6 litri. Se si sostituissero i 28,4 milioni di vasi “ante 1990” con nuovi apparecchi aventi scarico massimo pari a 6 litri si avrebbe un risparmio strutturale di acqua pari a 414 milioni di metri cubi all’anno.

Per i consumatori vorrebbe dire un minor costo di 665 milioni di euro l’anno, per l’ambiente, oltre alla tutela della risorsa idrica, anche 2,9 milioni di tonnellate di CO2 evitata ogni anno per la produzione dell’energia elettrica utilizzata per l’approvvigionamento e la distribuzione della risorsa idrica.