risultato della propria analisi e delle simulazioni effettuate. Dopo la riprogettazione dei layout di Royal Haskoning DHV si è ottenuta un’ottimizzazione delle performance dell’intero terminal (offshore e onshore), la creazione di un sistema altamente flessibile ed efficiente oltre che la riduzione del 25% dei costi di investimento e di quelli operativi relativamente all'equipment.
La scelta di utilizzare equipment standard (gru e sistema di movimentazione dei container), già presenti sul mercato, ha consentito infatti di ridurre notevolmente i costi. La progettazione integrata del terminal offshore ed onshore e del sistema di trasferimento nautico hanno consentito di ottenere performance che sono pari a quelle dei migliori terminal container del mondo.
La chiave di volta dell’intero sistema sta proprio nell’aver creato una sorta di “nastro trasportatore continuo” – così lo definiscono gli esperti – tra il terminal in altura e quelli a terra (e viceversa) capace di eliminare i tempi morti nelle fasi di carico e scarico dei container e nel loro trasferimento a terra. Il nastro trasportatore nasce dal lavoro sinergico di gru, carrelli di trasferimento dei container e dalle “mama vessel” le navi semi affondanti che, sfruttando il principio di Archimede e la tecnologia ad aria compressa dei sommergibili della Royal Navy inglese, trasferiscono i container ai terminal di terra.
Un mix perfetto in grado di ridurre fortemente i tempi di percorrenza offshore-onshore rispetto alle normali imbarcazioni oggi sul mercato e che, combinato con le chiatte (“cassette” che trasportano ognuna 384 container), consente una movimentazione a ciclo continuo ed un sistema che lavora sempre a pieno regime e senza doppie movimentazioni (double handling).
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