“Sono molto dispiaciuto delle dichiarazioni che ho letto, nei giorni scorsi, da parte degli Assessori della Regione Sardegna Deiana e Morandi, relative a presunti aumenti delle tasse portuali da parte dell’Autorità Portuale di Civitavecchia.
È doveroso, da parte mia, fare delle precisazioni e puntualizzazioni.
L’aumento delle tasse portuali non riguarda quelle compagnie che garantiscono, tutto l’anno, scali su Civitavecchia e anche verso i porti sardi, bensì è stato pensato per quelle compagnie di navigazione, che negli anni
passati, hanno addirittura abbandonato a terra migliaia di passeggeri creando disservizi e soprattutto non lasciando una bella immagine né per la Regione Sardegna né per i porti di Civitavecchia, Olbia e Cagliari.
Preciso che sono straordinariamente affezionato alla terra sarda e che le compagnie che storicamente colgono quel traffico, anche nella continuità territoriale, avranno tariffe in linea con gli anni precedenti.
Nel regolamento è stato inoltre previsto una riduzione dei diritti per camion, semirimorchi e auto al seguito.
La politica portuale di Civitavecchia è sempre stata improntata allo sviluppo delle merci, dei passeggeri e delle crociere così come è attenta al cabotaggio nazionale.
Mi dispiace aver letto dichiarazioni sui giornali, forse suggerite proprio da coloro che hanno creato dei disservizi, senza aver ricevuto prima una telefonata e sono così stato costretto a rispondere a mezzo stampa.
L’amicizia che lega il porto di Civitavecchia, tradizionalmente considerato come il porto per la Sardegna, con i porti di Olbia e Cagliari è storica e ben salda.
Il nostro spirito è quello di poter offrire, per quanto è possibile, a chi si imbarca, servizi trasparenti, puntuali, efficienti ed efficaci e non certo "carenti ed inesistenti".
Alimentare ora futili polemiche non fa bene né ai porti sardi né a Civitavecchia ma genera solo confusione con ulteriori ricadute pericolose sul turismo e sull'economia del nostro scalo e soprattutto dei porti sardi”.
Nessun commento:
Posta un commento