ognuna delle partenze di tappa e che sono pensate per fornire un ulteriore appuntamento con il pubblico dei diversi stopover, costituiscono classifica a parte ma potrebbero entrare in gioco in caso di parità finale nella classifica delle tappe.
Attualmente il leader della graduatoria è Abu Dhabi Ocean Racing, con tre punti, che potrebbe sfruttare domani una maggiore conoscenza del campo di regata locale e l'esperienza di Adil Khalid il velista dell'Emirato che proprio qui ha mosso i primi passi della sua carriera velica. Inoltre il team guidato da Ian Walker, aveva vinto la In-port nella scorsa edizione della Volvo Ocean Race.
Al secondo posto provvisorio con sei punti è il team olandese Brunel, guidato dal veterano Bouwe Bekking e vincitore della seconda tappa e terzi i giovani di Team Alvimedica a sette punti, con l'italiano Alberto Bolzan, che potrà mettere a frutto la sua capacità tattica sulle regate fra le boe e che era stato protagonista della prima In-port di Alicante con una emozionante vittoria che gli ha fruttato il soprannome di “Ferrari”.
A quarantotto ore dalla partenza della terza tappa, intanto, i sei team hanno reso note le liste degli equipaggi in cui figurano alcuni cambi. Il team portacolori dell'emirato ha confermato che nella In-port e per la terza tappa imbarcherà Neal McDonald, direttore sportivo dell'Abu Dhabi Ocean Racing, che è stato sollevato dal suo ruolo a terra per salire a bordo in sostituzione dell'australiano Phil Harmer, vittima di una frattura a un polso durante l'ultima frazione. McDonald, cinquantunenne inglese, è un velista oceanico di lungo corso, avendo preso parte al suo sesto giro del mondo a vela nella scorsa edizione, nel 2011/12, a bordo del team spagnolo Telefónica.
Al termine della regata aveva annunciato il suo ritiro dalla scena agonistica, ma oggi è stato chiamato a tornarvi per aiutare il team, e raggiungerà quindi il ragguardevole record di sette partecipazioni, eguagliando lo svedese Roger Nilson e lo skipper di Team Brunel Bouwe Bekking.
“Abbiamo bisogno che Phil (Harmer) torni e che torni in buona forma. Penso che se guardassimo alla situazione con una prospettiva differente, se fosse l'ultima tappa ad esempio, Phil sarebbe a bordo ma dobbiamo avere un'immagine d'insieme e vogliamo che si possa ristabilire al 100%, e per ritornare al top ha bisogno di tempo. Sono felice, forse anche nervoso, a dire la verità, perché non vorrei deludere i ragazzi. D'altra parte sono contento di non fare una tappa negli oceani meridionali e che sia una tappa sola e non otto, perché si tratta di un impegno fisico notevole.”
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