Capo Horn.
Bannatyne rappresenta senza dubbio l'uomo ideale per il giovane equipaggio di Alvimedica, di cui fa parte anche l'unico italiano della Volvo Ocean Race 2014/15 Alberto Bolzan, con sei partecipazioni al giro del mondo e tre vittorie nel suo palmares. Il neozelandese prenderà il posto del transalpino Seb Marsset che per la quinta tappa si unirà al team di terra ma il cui rientro è previsto per la tappa successiva, la sesta verso Newport nello stato nordamericano del Rhode Island, che è anche il porto d'attracco della barca con bandiera turca e USA.
Malgrado un equipaggio giovane, Team Alvimedica si è comportato molto bene nelle prime quattro tappe, con un terzo posto nella terza tappa e un quarto nella quarta. Tuttavia, lo skipper Charlie Enright è cosciente del fatto che per la prossima tappa un'ulteriore iniezione di esperienza è cruciale per il suo gruppo. La tappa infatti, porterà la flotta a navigare per 6.776 miglia teoriche negli oceani meridionali e oltre il celeberrimo Capo Horn e sono ancora freschi i ricordi della durezza della tappa nella scorsa edizione della Volvo Ocean Race, funestata da diverse rotture e problemi tecnici e caratterizzata da condizioni meteo al limite del proibitivo, con onde alte fino a 15 metri.
“Stu porta al gruppo un'esperienza incredibile per la tappa tosta che ci attende.” Ha dichiarato Enright. “La tappa che stiamo per affrontare non ha nulla a che vedere con quello che abbiamo vissuto finora. La gran parte del nostro equipaggio non ha mai navigato in quelle zone e doppiato Capo Horn, la sua esperienza e la sua capacità di conduzione della barca saranno importanti. Stu ha navigato con noi in una transatlantica di allenamento la scorsa estate e chi ha insegnato moltissimo sia in quella occasione che nei mesi successivi fino alla partenza.”
Bannatyne, 43 anni si è detto molto felice di affrontare l'ennesima sfida negli oceani del sud.
“La prossima tappa con le sue onde enormi, il vento forte a volta superiore ai 40 nodi è la più dura dell'intera regata. Sapere quando togliere il piede dall'acceleratore potrebbe essere tanto importante quanto sapere quando è il momento di spingere al massimo. Spero di poter aiutare Charlie e i ragazzi del team nella loro prima navigazione in quelle zone.”
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