CRIF Rating Agency – la prima agenzia di rating Italiana autorizzata a emettere rating dal regolatore Europeo - prevede che il settore delle costruzioni in Spagna, dopo sei anni di crisi, potrebbe nel 2015
mostrare i primi, modesti, segnali di crescita.
Nel 2014 i volumi di attività si contrassero del 2.3% rispetto al 2013, ma questo risultato è significativamente migliore se comparato con il -13.9% del 2013 rispetto al 2012.
CRIF Rating Agency stima un tasso di crescita del settore a fine 2015 del 3% circa, sostenuta principalmente da lavori di manutenzione (3.9%) e nuove costruzioni non-residenziali (3.2%). Più modesta la ripresa nel segmento delle nuove opere civili (sotto il 2%) e nel residenziale (2.8%).
“Questa modesta ripresa è comunque positiva, considerato che arriva dopo un così lungo periodo recessivo per lo specifico settore e per l’economia spagnola nel complesso. La percezione è che le dinamiche di settore sono mutate significativamente e i lavori di manutenzione guideranno la crescita almeno fino al 2016, rimanendo il principale segmento di attività.” commenta Borja Monforte, responsabile delle attività di rating spagnole per CRIF Rating Agency.
“Il segmento delle opere civili si è più che dimezzato nei volumi di attività dal 2011 e, considerando la fragilità della ripresa economica in Spagna, non ci aspettiamo un ritorno ai livelli pre-crisi (o simili) nei prossimi 5 anni. Rimaniamo cauti e prima di parlare di ‘prospettive stabili’ per il settore aspettiamo evidenza di tassi di crescita costante nei prossimi trimestri”- aggiunge Monforte.
Negli ultimi 5 anni le società di costruzione spagnole hanno intensificato le attività all’estero, nel tentativo di preservare il merito di credito.
Questo ha senz’altro contribuito al miglioramento del profilo di rischio di molte società del settore, sebbene non tutte le esperienze in nuovi Paesi siano state un successo. Alcune Paesi del Medio Oriente, cosi come alcuni Paesi dell’America Latina, sono risultati sfidanti dal punto di vista dell’esecuzione dei contratti e anche sotto il profilo del finanziamento del circolante. Posizioni negoziali deboli rispetto a quelle degli operatori principali e la mancanza di strumenti per il finanziamento del capitale circolante in questi Paesi, hanno dato luogo all’uscita di flussi per sopperire alla scarsità di circolante (drenando cassa alle società spagnole).
Nessun commento:
Posta un commento