martedì 7 maggio 2013

ANTICRISI DAY

Quale le piacerebbe fosse la prima legge del “suo” Parlamento?
“La madre di tutte le emergenze in Italia è il lavoro. Va rilanciata la produzione. Bisogna intervenire sull’occupazione di giovani e donne. Delle donne poi mi piacerebbe fosse tutelata l’immagine. L’utilizzo attuale del corpo delle donne nella comunicazione non ha eguali nel mondo: dai vestiti allo yogurt alle auto, tutto in Italia è venduto sfruttando l’immagine femminile. Un’immagine che non ci rappresenta. Siamo ridotte a corpi, non persone che lavorano, pensano. Credo che questo sia un danno per il paese”.
Laura Boldrini, Presidente della Camera
Intervista su D, 27-04-2013
 Laura Boldrini, sicuramente per me la più bella sorpresa di questo nuovo parlamento, e non solo per ragioni estetiche.
 Ed ecco il “movimento“ di quarto potere, dignità del lavoro, dignità della donna.

Pelizza da Volpedo, Il Quarto Stato
E mi piace venirvi a trovare così, non fosse altro che per la ragione che abbiamo appena passato il 1° maggio, festa del lavoro e dei lavoratori. Dignità della politica? Per ora piuttosto un necessario gioco a catenaccio (nemico pubblico Grillo) con una buona dose di cosmesi, e staremo a vedere.

Dignità della politica


Questione ardua, questione in cui non possiamo nasconderci nella speranza infantile di rinascere nuovi sic et sempliciter.
Cosa farà la politica per la Distribuzione Auto? E quali modalità di relazione con la politica deve intraprendere la Distribuzione Auto? Con alcuni amici, sempre più negli ultimi tempi ci chiediamo, anche investigando il passato, se questa relazione imperfetta, tra auto e politica, non possa essere migliorata. Centralità d’impresa ma anche pragmatismo amministrativo. Questo tema potrebbe essere la ragione del nostro incontro 2013, un tema forte, condotto da mani autorevoli, con una sufficiente osservazione storica dei problemi. Vedremo se saremo capaci di mettere in piedi qualcosa di buono.


Insomma, lo voglio dire, confesso di faticare molto a tenere il passo in questo esercizio di relazione virtuale nella Community di Anticrisi Day, prima di tutto perché vorrei evitare il “festival delle banalità” delle cose già dette e soprattutto già vissute, poi perché mi sento dentro un frullatore di grandi cambiamenti, con scenari spesso inediti: Papa Francesco, conservatore e grande innovatore, e il Presidente Napolitano, continuista del Palazzo e dei suoi (necessari?) compromessi, che così, forse, si fa perdonare la sua carta d’identità comunista. E noi sempre lì, declinanti, mese dopo mese sempre più affannati, aziende pesanti, a perdere quota e smalto anche nelle roccaforti del passato, come ad esempio il service, fatichiamo a rimodellarci, se non ritornando ai fondamentali... così spesso chiamiamo la nostalgia di un passato che non ritornerà mai più. Il service, il post-vendita, non funziona più come prima, non è più, per lo meno per i marchi premium (per i generalisti era cosa diversa già da molto tempo) quella silenziosa e spesso dimenticata riserva di profitti. La confusione regna sovrana e, dopo aver parlato una vita di service come esperienza fidelizzante, unica autentica esperienza di “relazione“ tra distribuzione e cliente, ora che le vacche sono magre si pensa a come spennare di più il “pollo“ oppure si disperde ricchezza in una improbabile competizione con gli indipendenti, alla ricerca di una relazione infinita, infinitamente impossibile con il cliente. Ed anche i Service Manager debbono uscire, tirati per la giacca dai problemi e dalle loro proprietà, dalla loro zona di comfort. Da quando siamo nati, ci poniamo l’obiettivo di studiare e investigare il cambiamento nei servizi di post-vendita della filiera automobilistica.

Che sia giunto il momento di mettere a fuoco meglio la cosa? Ne ho parlato con alcuni key player e con sicuri opinion leader del settore, e tutti mi hanno confermato interesse e disponibilità. Per una possibile costituente del mestiere di

Service Manager


Anche qui abbiamo delle idee, ma se ne parla in giugno, troppa carne al fuoco in maggio. Innanzi a tutto, dal 14 al 16 maggio l’Automotive Dealer Day (ADD) che giunge alla sua 11° edizione, con il suo consueto, ricco calendario d’incontri e di workshop, irripetibile occasione di networking, espressione - e lo dico senza scherzare - della genialità che abbiamo in noi e unico format specializzato nel B2B della Distribuzione Ufficiale dell’auto in Europa. E anche se mi piacerebbe di più pensarlo quale spazio dei Dealer e documentazione della loro capacità di fare associazione, e anche se l’anno scorso accolse molto distrattamente le nostre idee e il nostro progetto, voglio qui, per un fatto di chiarezza e di onestà intellettuale, affermare che tutti, proprio tutti, nell’Automotive dobbiamo molto all’ADD, irripetibile incubatore di idee e realizzatore di opportunità di relazione, espressione di qualità in ogni suo momento, dalla raffinatezza della forma alla ricerca di trasversalità. E quest’anno di trasversalità ce n’è veramente molta, andate a vedervi il programma se non lo avete già fatto: http://www.dealerday.it/it/programma-2013.html

E poi dal 22 al 27 maggio ci sarà Autopromotec


 Quest’anno va così, due appuntamenti, uno dietro l’altro, senza nemmeno possibilità di fiatare. Autopromotec è un’altra best practice che in qualche modo ci appartiene, a tutti noi. Un settore che tira, continua a tirare anche a dispetto dei cinesi, 1200 espositori, forse anche più, prevalentemente PMI Italiane, equipment tecnico, reti, ricambi. Una voglia di fare di più, inventandosi un nuovo ruolo, come in

AutopromotecEDU che è partner di Anticrisi Day. Un grande sforzo, anche con referenze di altissimo profilo, con interessanti osservatori internazionali, per fare un programma di convegni di qualità e nonostante tutto molto “sul pezzo“. AutopromotecEDU… mi sento un po’ lo zio di questa cosa, che un pezzo per volta prende una sua forma, acquisisce dignità, sono passati quasi quattro anni da quella sera di fine maggio, faceva freddo quella sera, nella bella veranda, collina riminese, della casa di Riziero. E Renzo Servadei era pure in brache corte. Fatto sta, con un po’ di trebbiano in corpo, quella sera nacque AutopromotecEDU, che ancora non si chiamava così, ma che era l’idea di unire, in un posto dove si ragiona, le mille culture del post-vendita, perché, come si dice spesso, il cliente è uno solo, l’automobilista è uno solo.
Umberto Seletto

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