convegno sul gigantismo navale. A conferma dell’analisi, in un panorama sempre più orientato ad una “selezione naturale dei porti” in cui non conteranno più solo fondali e lunghezza delle banchine, le mosse di quest’ultimo scorcio d’anno che svelano, dal Mediterraneo al Northern Range, le strategie di alcuni dei principali player del settore nell’adeguamento dell’equipaggiamento terrestre. A muoversi in largo anticipo, APM Terminal.
Il braccio terminalistico di A.P.Moller Maersk nel programma “Algeciras 2014” ha dirottato parte degli oltre 42 milioni di euro destinati al rilancio dello scalo spagnolo all’acquisto di quattro nuove gru in grado operare sulle unità da 18 mila TEU e all’adeguamento di altre quattro delle 19 totali già in servizio. L’operazione di trasformazione, tra giugno e ottobre, ha portato a un innalzamento complessivo delle strutture di 5,8 metri ed è stata affidata ad una collaborazione tra la cinese ZPMC e la finlandese Kalmar del gruppo Cargotec.
Quest’ultima, in particolare, sembra puntare con decisione sulla possibilità di crescita di una nuova domanda di servizi. Tanto da aver acquisito la proprietà totale di Mareiport, società spagnola di manutenzione e ristrutturazione gru, con l’obiettivo strategico di ampliare la propria offerta al Mediterraneo, al Medio Oriente e all’Africa. D’altro canto, il viaggio inaugurale della Maersk McKinney Moller, prima unità Triple-E entrata in servizio ha suffragato con dati empirici il ruolo determinante, nella futura specializzazione dei porti, dell’equipment terrestre.
Il successo delle economie di scala, dipenderà anche dal numero delle gru dislocate, sintetizza, ad esempio, un report di Drewry Maritime Research. A parità di condizioni operative, emerge da alcune delle misurazioni effettuate, sollevare container con 5 gru invece di 7 comporterà un aumento medio delle movimentazioni di circa il 40% (37 operazioni/ora rispetto a 26). Situazione che sembra ben chiara a Rotterdam.
Qui, nell’area Maasvlakte II, APM impiegherà a partire dal novembre 2014 ben 8 gru super post Panamax teleguidate in grado di operare fino alla 25° fila di container. Nel frattempo, in occasione dell’arrivo della Marie Maersk, quarta Triple-E consegnata al colosso danese, hanno debuttato cinque delle 13 post-Panamax in servizio al Maasvlakte I, opportunamente modificate (ingegneria e software) per operare fino alla 23° fila.
Gianni Grande
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