Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la maggior associazione di categoria che riunisce le aziende operanti nel campo della vendita diretta a domicilio, circa le problematiche sulle donne che coniugano famiglia e lavoro, ha dichiarato: “Circa 62mila donne in Italia già oggi coniugano le esigenze della famiglia e il lavoro grazie a una professione, la vendita diretta a domicilio, che permette flessibilità nell'organizzazione dei tempi. Mi sembra importante sottolineare questa opportunità, che per tante donne è diventata una scelta di vita, in
giorni in cui è tornato alla ribalta il tema del reddito minimo per le casalinghe. Senza voler entrare nel merito del dibattito e analizzare le ragioni pro e contro, mi limito a presentare la situazione fotografata da Univendita, la maggiore associazione di categoria che riunisce le aziende di eccellenza della vendita a domicilio.
Storicamente la maggioranza della forza vendita è femminile: alla fine del 2013 i venditori delle nostre aziende associate erano oltre 71mila, di cui l'88% donne. Una percentuale che dimostra come questa attività si possa armonizzare con le esigenze domestiche. In un'indagine condotta su un campione di venditori poco più di un anno fa è emerso che il 68% delle donne aveva scelto un impegno part time nella vendita diretta, ossia inferiore alle 4 ore giornaliere, mentre il 32% aveva optato per l'attività a tempo pieno.
Sempre da questa indagine è emerso che il 55% delle donne collabora da oltre tre anni con l'azienda e il 33%, addirittura, da oltre 10 anni; una stabilità che testimonia come la vendita a domicilio sia un'occasione concreta di guadagno nel tempo. In questi anni di crisi la vendita diretta a domicilio è stata anticiclica (nel 2013 le associate Univendita hanno segnato un + 3,5% rispetto al 2012); pensiamo che, con l'auspicata ripresa, il nostro settore possa crescere ancora per fatturato e costituire ancor di più un'occasione per le donne di conciliare lavoro e famiglia”.
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