sabato 31 maggio 2014

Pesca illegale nelle acque territoriali, bloccato peschereccio tunisino


Diciannove pescatori di nazionalità tunisina sono stati sorpresi intorno alle 3 del mattino di ieri dai militari della Guardia Costiera di Lampedusa, intenti a pescare all’interno delle acque territoriali italiane, in violazione
al Decreto legislativo 4/2012. L’equipaggio, a bordo di un peschereccio di 24 metri battente bandiera tunisina, si trovava a sei miglia a ovest di Lampione. Sul posto la motovedetta Cp 265 che, rilevando l’attività illecita, ha intimato al comandante del motopesca di interrompere le operazioni e di dirigere verso il porto di Lampedusa, dove gli sarebbe stata comminata una sanzione amministrativa e il sequestro dell’unità, secondo quanto previsto dalla normativa in vigore.

Tuttavia il peschereccio, ignorando l’alt intimatogli dai militari della Guardia Costiera, ha interrotto la pesca e si è dato alla fuga. Tra l’unità militare e il peschereccio tunisino c’è stata una collisione, sulla quale è in corso un’indagine da parte della Procura di Agrigento volta ad accertare le cause. La fuga dei pescatori tunisini è però durata poco. Durante le delicate quanto concitate fasi dell’inseguimento, alle quali ha preso parte anche un’unità navale della Guardia di Finanza, si è riusciti a bloccare il motopesca, successivamente scortato in sicurezza fino al porto di Lampedusa dove ora è ormeggiato e a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Nel corso dell’accertamento a bordo, i militari della Guardia Costiera hanno rinvenuto circa 500 cassette di pesce, dal peso complessivo di circa 10 tonnellate. Il prodotto è stato prontamente confiscato, oltre ad un chilometro e mezzo di rete. Sono ora in corso accertamenti per accertare responsabilità dell’accaduto.

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