lunedì 16 giugno 2014

Il Propeller per lo sviluppo del porto di Trieste

Già a Settembre dello scorso anno, col rinnovo del Consiglio Direttivo e la nuova Presidenza, la sezione l'International Propeller Club Port of Trieste ha dato vita ad un ciclo di incontri con l'intenzione di toccare le tematiche più
importanti relative allo sviluppo del Porto di Trieste nel suo complesso. L'obiettivo era e rimane quello di informare anche il grande pubblico su una realtà spesso poco conosciuta ma di fondamentale importanza per lo sviluppo economico della città : il Porto. Il primo incontro, in realtà, è stato dedicato all'area del Porto Vecchio, oggi destinata ad essere sviluppata come zona di espansione del tessuto urbano. La conviviale ha fornito però l'occasione di parlare di una caratteristica estremamente importante per lo scalo triestino: il regime di Punto Franco. Per poter sfruttare ancor meglio quella che è già un'opportunità per il porto e per chi si serve di esso, è necessaria un'applicazione più precisa del regime stesso, per dare a tutti la certezza del diritto che, mi pare, in questo Paese ancora non c'è. Negli incontri successivi, dopo un interessantissimo dibattito sul tema del traffico passeggeri, potenzialmente una risorsa ma ancora troppo poco sviluppato per Trieste, la serata di gennaio dedicata alla presentazione del libro di Sergio Bologna, “BANCHE E CRISI: dal petrolio al container”, si è rivelata un'occasione per fare il punto su diverse tematiche in relazione anche con lo scalo triestino. Si è parlato anche della “follia” - come è stata definita dai vari esperti relatori presenti all'incontro – del terminal off shore proposto dall'Autorità portuale di Venezia. Si è anche parlato degli effetti del “gigantismo navale”, delle sue necessità e ricadute ed evidenziando, ancora una volta, la mancanza di “una politica delle scelte” da parte della nazione Italia che concentri gli investimenti delle poche risorse pubbliche disponibili ed insieme ai privati su pochi e selezionati porti “scelti” dal mercato e dai traffici e non con il perdurare di inutili investimenti “a pioggia”. In quella serata si è parlato molto anche di ferrovia come “prolungamento” del braccio delle gru per un terminal. Per questo abbiamo evidenziato quanto sia importante incrementare l’utilizzo delle attuali infrastrutture ferroviarie che hanno ulteriore capacità rispetto all’utilizzo attuale. Bisogna che si investa in questo senso per agevolare l’ ulteriore crescita dei traffici. Così come è importante che la politica si muova unita per lo sviluppo del Porto di Trieste, evitando sprechi e compiendo scelte precise”.

 Fabrizio Zerbini
Presidente Propeller Club Port of Trieste

(leggi l’articolo completo su PORTO&diporto Giugno 2014)

1 commento:

  1. L'Alto Adriatico a rischio emarginazione
    con l'avvento delle moderne Portacontainer da 14.000 / 18.000 teu..

    Mentre noi siamo ancora invischiati in una selva " di se - di ma - di come - e di dove " poter realizzare sia un moderno Terminal Contenitori, le realtà Portuali del Nord Europa ancora una volta come negl’anni ottanta e con invidiabile lungimiranza stanno pianificando e realizzando corpose infrastrutturazioni, per consentire ai loro Scali di essere in grado di gestire sia i crescenti volumi di traffico che le nuove tipologie dei vettori marittimi che ormai hanno raggiunto capacità di trasporto dell'ordine dei 10.000/14.000 teu. e l'Armamento sta ordinando Motonavi ancora più capienti della classe "TRIPLE-E" e con una portata di ben 18.000 teu. e dimensioni di ml 400 x 59 x h 73, e sembra sia già in avanzata fase di progettazione una nuova classe di motonavi denominate "U.LC.V." che avranno dimensioni ancora maggiori ed una capacità di trasporto dell'ordine dei 22.000 teu..

    Come qualcuno afferma l'attuale citata corsa al gigantismo navale, sarà pure un'operazione messa in campo da alcuni Armatori e Terminalisti per tentare furbescamente di escludere i Porti minori dalle principali rotte internazionali, questa operazione potrà pure dare fastidio poiché rischia di emarginare la portualità Italiana e dell'Alto Adriatico, ma non si potrà certamente contrastare soltanto con le chiacchiere poiché gli artefici dell'operazione avendo investito ingentissime risorse in Porti e Vettori, cercheranno in tutti i modi di materializzare i preventivati ritorni economici.

    Se vogliamo realmente incidere sulle strategie dell'Armamento ed invertire l'attuale citata tendenza, non illudiamoci che siano sufficienti modesti interventi o fumosi e difficilmente praticabili accordi tra le mediocri realtà Portuali che popolano l'Adriatico (progetto NAPA), ma bisogna essere ben coscienti che per far si che finalmente si possa sfruttare a dovere la nostra strategicità nei confronti dei flussi merceologici relativi all'interscambio Euro Asiatico, facendo risparmiare a detti flussi ben 4.000 miglia nei confronti delle rotte tra l'oltre Suez e le realtà Portuali del nord Europa e quindi tentare si spostare un po' più a sud il baricentro del sistema Trasportistico Comunitario, dovremmo pianificare/realizzare in tempi non certamente bibblici almeno un moderno Terminal, che per dimensioni numero degli ormeggi e potenzialità delle attrezzature consenta di poter operare senza patemi e contemporaneamente su più Motonavi da 8.000 / 12.000 teu, che sia supportato da adeguati collegamenti gomma/rotaia per poter assecondare le notevoli esigenze della Logistica di Porto e Retroporto e che sia chiaramente in grado di movimentare annualmente qualche milione di teu..

    Nel Golfo di Trieste considerate le sue particolari caratteristiche che sono, - la strategicità - la profondità dei fondali - i collegamenti gomma/rotaia esistenti -, sarebbe ragionevolmente percorribile l'idea che si possa pianificare/realizzare l'auspicata citata nuova moderna Infrastruttura, poiché l'attuale Molo VII considerate le sue limitate dimensioni e potenzialità non è sicuramente in grado di assecondare la notevoli esigenze della Portualità del terzo millennio e nell'impresa potrebbero essere chiaramente coinvolti anche più Armatori di livello Internazionale.

    In tema di potenziamento della Portualità dell'Alto Adriatico suggerisco la visita al paragrafo Attività Emporiali del sito.
    >>> http://sceltemancate.trieste.it

    Brunello Zanitti Giuliano

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