Il Premio Strega è giovane, e non solo italiano. Promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e da Liquore Strega con il patrocinio di Roma Capitale, il Premio che dal 1947 celebra le opere più
rappresentative della narrativa italiana moltiplica quest’anno il suo impegno per la diffusione dell’eccellenza letteraria grazie al sostegno di Unindustria, l’Unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, e di Eni. Il Premio Strega Giovani e il Premio Strega Europeo, ai quali si aggiunge un fitto programma di iniziative che vede il coinvolgimento di scuole, librerie indipendenti, case editrici e Istituti Italiani di Cultura all’Estero, sono le novità dell’edizione 2014 che ampliano lo sguardo del Premio e ne rafforzano la natura di evento catalizzatore e punto di riferimento per l’intero mondo letterario e culturale italiano. Il programma della sessantottesima edizione, è stato presentato a Roma ieri – presso la Sala Mostre e Convegni di Gangemi Editore – da Tullio De Mauro, presidente della Fondazione Bellonci, Giuseppe D’Avino, amministratore delegato di Strega Alberti Benevento Spa, Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria, con interventi di Michela Di Biase, presidente della Commissione cultura di Roma Capitale, Giuseppe Gori, vicepresidente di Unindustria e Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci. A partire da questa edizione, dunque, Unindustria si affianca ai due partner fondatori del Premio, dando prova tangibile di come la cultura in Italia possa davvero fare sistema, abbinando valori imprenditoriali e impegno sul territorio al lavoro che i narratori italiani svolgono nel rappresentare la coscienza e i temi del nostro tempo. Si respira un’atmosfera di entusiasmo e soddisfazione per come il Premio Strega riesca ogni anno a coniugare la propria lunga storia con la capacità di innovazione, inseguendo l’ideale di un’unica comunità di scrittori, intellettuali, editori, imprenditori, librai, scuole. «I settori dell’eccellenza italiana rappresentati dal Premio Strega e da tutto il suo indotto – sottolinea Tullio De Mauro – hanno fortemente bisogno l’uno dell’altro per sopravvivere e crescere, mi auguro quindi che questo spirito di collaborazione si conservi nel tempo.»
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