meridionale e insulare (-2,5%) e quella nord-occidentale (-0,3%) registrano una diminuzione. Nel primo semestre 2014, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, l'Italia nord-orientale (+3,4%) e quella meridionale (+2,4%) registrano la crescita più ampia sui mercati esteri.
Seguono, con incrementi più contenuti delle esportazioni, le ripartizioni nord-occidentale (+1,2%) e centrale (+0,6%). Risultano invece in marcata contrazione le vendite delle regioni dell'Italia insulare (-11,1%). Tra le regioni che forniscono un contributo positivo rilevante alla crescita tendenziale dell'export nazionale nel primo semestre 2014 (+1,3%) si segnalano, come particolarmente dinamiche, Emilia-Romagna (+4,5%), Piemonte (+4,4%), Veneto (+3,0%), Marche (+6,6%) e Puglia (+9,4%).
Tra le regioni che contribuiscono a frenare l'espansione dell'export nazionale nel primo semestre 2014 si mettono in luce Sicilia (-11,1%), Sardegna (-11,2%), Lazio (-3,1%) e Basilicata (-24,6%). L'aumento delle esportazioni di autoveicoli dal Piemonte, di macchinari e apparecchi n.c.a. da Toscana e Liguria spiega circa il 60% dell'incremento tendenziale dell'export nazionale nel primo semestre 2014.
Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana e Piemonte e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia, Sardegna e Lazio contribuisce a frenare l'export nazionale per quasi un punto percentuale. Nel primo semestre 2014, le province che contribuiscono in misura più marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Torino, Massa Carrara, Vicenza, Modena, Taranto e Bergamo. Il calo delle vendite all'estero nelle province di Roma, Milano, Arezzo, Cagliari e Siracusa contribuisce a frenare la crescita dell'export nazionale.
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