Essere nella “top 10” tra gli enti camerali italiani più virtuosi, dal punto di vista gestionale, non è sufficiente a tranquillizzare gli amministratori della Camera di commercio di Potenza che, nel corso dell’ultimo Consiglio ha approvato all’unanimità il bilancio di previsione 2015 e presentato il “Bilancio di mandato”. Una sintesi degli ultimi cinque anni (2009-2014), con inevitabili riflessi su un arco temporale più lungo, ovvero il quindicennio di gestione del
presidente Pasquale Lamorte. Quindici anni in cui il patrimonio dell'Ente è lievitato dai 6 ai 12 milioni di euro e la liquidità dai 6 agli 8 milioni di euro, pur a fronte di investimenti di estremo rilievo quali la ristrutturazione della sede storica e l’acquisto della nuova sede di via dell’Edilizia, in cui sono stati allocati la Sala Consiglio ed i principali servizi al pubblico.
Un quindicennio in cui la percentuale degli interventi promozionali si è immediatamente innalzata al 39% sin dal primo anno(1999), per arrivare, attraverso la istituzione del “Fondo unico per la finanza innovativa”, al picco del 56% nel 2003 ed attestarsi nel corso di tutto il quindicennio su percentuali oscillanti tra il 30 e il 40%.
Eppure, come si diceva, le performance gestionali non sono sufficienti a tranquillizzare gli amministratori camerali, alle prese con un 2015 assai complesso, soprattutto a causa dei primi effetti della riforma della Pubblica Amministrazione, che si è abbattuta sul sistema camerale, disegnando un prossimo triennio in cui dover far fronte a progressive riduzioni delle entrate.
Un quadro legislativo mutato in fretta, che sta creando apprensioni e fibrillazioni anche tra il personale, con un’alta percentuale di rischio per i dipendenti dell'Unioncamere Basilicata, soprattutto perché il percorso di accorpamento delle Camere di Potenza e Matera è ancora tutto da scrivere, nonostante il presidente Lamorte avesse creato le condizioni per realizzarlo fin dal luglio scorso.
E proprio l'esperienza e la competenza messe in campo, oltre ai risultati conseguiti, sono stati ritenuti riferimenti utili da parte dei Consiglieri per rivolgere un “corale” appello, affinché sia proprio Lamorte a condurre in porto questo difficilissimo approdo della riforma del sistema camerale.
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