aggiudicandosi così la seconda tappa della Volvo Ocean Race partita da Città del Capo in Sudafrica lo scorso 19 novembre.
Dopo 23 giorni, 16 ore, 25 minuti e 20 secondi di navigazione, con il passaggio del Capo di Buona Speranza, la risalita dell'oceano Indiano, il passaggio delle calme equatoriali, il trafficato e insidioso stretto di Hormuz, sempre a stretto contatto con gli avversari, Team Brunel ha tagliato la linea del traguardo di Abu Dhabi con l'esiguo margine di 16 minuti e 20 secondi su Dongfeng Race Team con cui ha condiviso la leadership negli ultimi giorni e che ha passato solo questa notte, cinque ore prima dell'arrivo. Lo skipper Bouwe Bekking, 51 anni, che ha preso parte alla sua prima Whitbread Round the World Race nel lontano 1985, con il suo tipico sorriso aperto non appena giunto in banchina ad Abu Dhabi ha dichiarato:
“E' un buon feeling. Ho sempre detto che è meglio essere fortunati che bravi, ma in questo caso siamo stati bravi, abbiamo regatato bene, in una tappa così avremmo persino potuto arrivare ultimi. E' bello mettere in tasca una vittoria, il mio equipaggio ha lavorato benissimo, meglio che nella prima tappa. E questo è l'aspetto migliore.”Il velista olandese, alla domanda su come sia cambiato il giro con l'adozione delle barche monotipo ha riposto dicendo:
“Si deve lavorare tanto. In passato forse ci si poteva rilassare un po', se si aveva una barca veloce, ma adesso devi spingere a tutta, sempre. Se fai un errore, qualcuno ne approfitta di sicuro. E' una cosa che mette pressione addosso, soprattutto ai giovani, che a volte sopportano male il fatto di perdere una o due posizioni. Ma i miei ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile, anche in questa tappa.”
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