Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) alla tavola rotonda, promossa dal Propeller Club Port of Trieste |
Nell’incontro del Propeller Club di Trieste del 18 Marzo scorso , molto partecipato da Soci ed Ospiti, si è dibattuto di un argomento tornato improvvisamente alla ribalta: il rigassificatore a Trieste.
Nessuna contrarietà preconcetta, ma quel progetto specifico - presentato da Gas Natural a ridosso della Baia di Muggia - non può essere realizzato in quel sito perché intralcerebbe lo sviluppo dei traffici portuali.
Unanime il giudizio sul progetto del rigassificatore espresso ieri durante l'incontro organizzato dal Propeller di Trieste da parte di enti ed istituzioni locali, alle quali hanno fatto da contraltare le opinioni di Confindustria Venezia Giulia ed Agenti marittimi, per i quali il progetto potrebbe costituire un'opportunità.
Nel suo intervento al tavolo dei relatori, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, ha spiegato chiaramente che: "Si tratta di un'opera estremamente invasiva all'interno del
Porto, incompatibile con flussi attuali di traffico marittimo e con quelli che verranno implementati, perché esistono già i progetti per nuove infrastrutture". Alla Regione, ha poi aggiunto Serracchiani, resta comunque la prerogativa di avere un'intesa forte col Ministero dello Sviluppo economico (al quale spetta la decisione autorizzativa), altrimenti tutto torna al Governo e quindi al presidente del Consiglio.
Debora Serracchiani e Zeno D'Agostino |
"In Italia abbiamo troppi porti, troppi aeroporti, troppi interporti ed ora anche troppi rigassificatori ( tra già costruiti e progettati ) e tra essi nessuno di veramente rilevante e competitivo a livello internazionale - ha sottolineato il presidente del Propeller Trieste, Fabrizio Zerbini - e serve una politica delle scelte e lo stesso vale anche per i rigassificatori. In questo caso specifico è la tipologia del rigassificatore e la sua collocazione che viene contestata".
All'incontro del Propeller - organizzato per valutare opportunità e rischio di un progetto che sembrava già ampiamente tramontato - hanno partecipato anche il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, la presidente della Provincia, Maria Tersa Bassa Poropat, l'assessore comunale all'ambiente, Umberto Laureni, il sindaco di Muggia Nerio Nesladek, il consigliere comunale Paolo Rovis, Pietro Busan, vicepresidente nazionale degli Agenti marittimi e Michela Cattaruzza, membro del Consiglio di presidenza di Confindustria Venezia Giulia.
Accorato, in chiusura di serata, l'appello di Ulrike Andres, presidente e amministratore delegato della Siot, la società che gestisce il terminal petroli, grazie al quale Trieste risulta il primo porto d'Italia in base al tonnellaggio delle merci. "Oggi Trieste ha un ruolo strategico per il rifornimento energetico del Centro Europa, e i pontili del rigassificatore sarebbero a 100 metri da quelli del nostro terminal. Fare un gasdotto sotto i nostri pontili non mi sembra una buona idea. Vogliamo che le raffinerie riportino le navi a Marsiglia? Vogliamo questo per il futuro?"
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