i tipi. Assenti dalla lista borse, piccola pelletteria, gioielli e orologi. Nel dettaglio, la tassazione sulle calzature passerà dal 24% al 12%, quella sui cosmetici dal 5% al 2% e quella sull’abbigliamento dal 14% al 7%. Obiettivo della manovra è quello di ridurre il gap di prezzi tra tra i prodotti in vendita sul mercato locale e quelli acquistati all’estero (fino ad ora gravati da dazi piuttosto salati che portano i consumatori a pagati circa il 20% in più) nell’ottica di un sostegno ai consumi interni. I consumatori cinesi sono responsabili del 47% del consumo globale del lusso, ma il 73% di questi acquisti avviene all’estero (incluso Hong Kong e Macao).
Come anticipato da Pambianconews, la misura rischia di determinare un effetto boomerang in Europa con un possibile calo delle vendite di prodotti di lusso ai turisti cinesi nel Vecchio Continente. Tuttavia, le prime reazioni al provvedimento sono positive. Secondo il vice ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, la riduzione dei dazi su alcuni prodotti decisa da Pechino è una misura “davvero propizia per il nostro commercio con la Cina, già in netta crescita con il +17,9% fatto segnare nel primo quadrimestre 2015″.
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