Questo è il nome della Mostra che sarà inaugurata il prossimo 3 agosto presso la ex Chiesa di San Giacomo a Procida.
Moderati da Domenico Ambrosino i curatori della mostra parteciperanno alla discussione insieme a Angelo Costagliola, Paolo Manfellotto, Gennaro Vacca, Michele Vezzuto. L’incontro sarà coordinato da Raffaella Salvemini; la mostra, a cura di Massimo Maresca, Antonio Mussari, Biagio Passaro, Claudio Pensa, Raffaella Salvemini, Antonio Troiano, Admeto Verde, è promossa dalla Fondazione Thetys‐Museo del Mare di Napoli, dalle Associazioni Amici del Museo del Mare, di Studi Ricerche e Documentazione sulla Marineria della Penisola Sorrentina e dall’Istituto di
Studi sulle Società del Mediterraneo del CNR di Napoli.
Il materiale iconografico raccolto dal 2010 per la Mostra sulla Flotta Lauro ha permesso di comporre un mosaico ricco di navi ma anche di lavoratori del mare, attori consapevoli o inconsapevoli di uno dei più grandi progetti d’impresa del Novecento.
backstage della mostra
“A partire dal 2010 un gruppo ristretto di 7 amici e studiosi del mare - Massimo Maresca, Antonio Mussari, Biagio Passaro, Claudio Pensa, Raffaella Salvemini, Antonio Troiano, Admeto Verde- ha lavorato alla realizzazione di questa Mostra “Per i mari del mondo: uomini e navi della Flotta Lauro (1923-1982)”. Il progetto è dedicato al “ramo mare” della Flotta Lauro di cui non c’è traccia nelle ricostruzioni storiche dell’economia italiana. Molti hanno dimenticato che è arrivata ad armare oltre cinquanta navi, con migliaia di dipendenti, centinaia di miliardi di fatturato - in pratica l’unica grande impresa privata meridionale di dimensioni mondiali - svolgendo un ruolo importante nella formazione di quadri dirigenti e tecnici navali di alto profilo professionale e imprenditoriale. Se oggi il mondo delle imprese marittime napoletane è alla testa dell’armamento nazionale e compete con successo a livello internazionale, il merito è anche di tanti operatori marittimi che hanno fatto le loro prime esperienze nella Flotta Lauro.
Per la Mostra abbiamo considerato le navi ma anche il capitale umano, fattore indispensabile nel successo della Flotta. Il materiale iconografico raccolto si compone di disegni e foto di navi, ma anche di documentazioni sulla vita di bordo, testimonianze e racconti dei protagonisti, libretti di navigazione del personale tutto un materiale che ha aiutato a ricomporre un mosaico ricco di navi e di lavoratori del mare, attori consapevoli o inconsapevoli di uno dei più grandi progetti d’impresa del nostro paese. Tante le interviste e tante le emozioni.
La mostra si compone di 32 pannelli che raccontano non solo le vicende della Flotta ma anche alcune pagine dell’economia nazionale e internazionale del Novecento. Poco si ritroverà del Comandante molto invece della sua attività come imprenditore e armatore. Ci sono i lavoratori e i cantieri di Genova, Napoli, Castellammare, Trieste. Noi “amici del mare” eravamo tutti consapevoli della difficoltà a realizzare un tale progetto e siamo ancora convinti che non basteranno i pannelli di una mostra a rappresentare una storia così importante per la marineria italiana del Novecento…ma come capitani coraggiosi abbiamo provato a cogliere la sfida e a navigare in un mare tempestoso che tutti temevano. L’indagine naturalmente è solo all’inizio…”
Coautore della mostra
Raffaella Salvemini (Issm-cnr)
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