Dal 2010 Norwegian Cruise Line è entrata prepotentemente nel mercato italiano con l’offerta delle sue crociere “freestyle”. La clientela italiana ha dimostrato di apprezzare questa originale filosofia di viaggio e quindi sono sempre di più gli italiani che provano questo tipo particolare di viaggio per mare. Quest’anno NCL posiziona nel Mediterrano tre navi da crociera, Norwegian Epic (155.873 t.s.l.), la nave più grande della flotta e poi Norwegian Jade (93.558 t.s.l.) e Norwegian Spirit (75.904 t.s.l.). Tutte e tre imbarcano i passeggeri anche in Italia e le stesse saranno riproposte nel “Mare Nostrum” anche nel 2014, testimonianza del successo commerciale di questa compagnia.
Francesco Paradisi |
A soli 23 anni Paradisi fa il suo ingresso nel mondo del turismo come addetto al booking per il Mediterraneo e il Nord Europa nel settore dei traghetti. È anche grazie a questa prima esperienza professionale che Paradisi coltiva la sua passione per la navigazione e le crociere.
Dal 1999, durante il periodo trascorso come commerciale di Gioco Viaggi, distributore ufficiale di Carnival Cruise Lines in Italia, i suoi interessi si indirizzano in maniera sempre più specifica nel campo delle crociere, sia in mare che fluviali. Nel 2003 è nominato direttore vendite e marketing di Top Cruises, dove gestisce in prima persona le mutevoli esigenze di un mercato in continuo sviluppo.
“Siamo molto lieti di dare il benvenuto nel nostro team ad un esperto di ampia e consolidata esperienza nel settore crocieristico”, ha dichiarato Jürgen Stille, Director Business Development Continental Europe di Norwegian Cruise Line. “Con l’impiego di Francesco Paradisi come nuovo Senior Manager Business Development siamo sicuri di poter continuare a crescere nel mercato italiano.”Porto&diporto ha sentito il nuovo manager di NCL che gentilmente ha risposto ad alcune nostre domande con l’obbiettivo di far conoscere un po’ di più l’affascinante mondo delle crociere targate Norwegian Cruise Line.
Cosa rappresenta professionalmente per lei questo nuovo incarico?
Si tratta di una nuova sfida professionale e soddisfa la mia curiosità di vedere le cose dall'altra parte, cioè dal punto di vista della compagnia e non da quello del tour operator partner.
In un periodo in cui i principali “brand” americani hanno annunciato la loro riduzione dell'impegno in Europa (Carnival e Royal), ci può spiegare come mai NCL va in controtendenza confermando in toto il posizionamento delle navi 2013?
Siamo ben posizionati in Europa, stiamo affermando il nostro “brand” nel modo giusto, con piccoli ma importanti passi. Il mercato europeo ci ha sempre premiato e oggi ci vede in una posizione molto chiara anche in termini di “pricing” e posizionamento del prodotto. Siamo tra le poche compagnie che hanno tenuto una politica razionale di “pricing” e questo ci colloca in una posizione privilegiata.
Cosa direbbe ad un potenziale cliente italiano per convincerlo a provare NCL?
Che le vacanze sono importanti e che bisogna viverle al meglio, le nostre navi garantiscono flessibilità, libertà in termini di orari, abbigliamento e servizi di bordo; il nostro passeggero può lasciare l'orologio a casa e se si cerca qualche cosa di diverso non esiste scelta migliore di Norwegian Cruise Line.
Ci può dare dei dati previsionali riguardo le vendite 2013 del prodotto NCL ai clienti italiani?
Siamo in linea con le vendite e ci aspettiamo un numero intorno ai 20.000 passeggeri.
E in quest'ottica ci può dare una previsione della fetta di mercato nostrano che riuscirete ad ottenere?
La nostra è ancora una fetta molto piccola che forse da sola non ha una sua percentuale. Diciamo che siamo entro il 10% dell’altro mercato parlando di “trade” e che ci muoviamo nel mare del 40% dell’altro mercato che riserva il web alle altre compagnie (tolte quindi Costa ed MSC).
Nel rapporto con le agenzie si riesce a far recepire a pieno la validità del vostro prodotto uscendo dal tipico duopolio del nostro mercato?
No, non ancora del tutto. Le agenzie hanno bisogno di training e soprattutto devono imparare a fidarsi di un prodotto diverso. Il cliente finale è molto più “smart”, ha capito che con Norwegian sceglie un prodotto di alto livello, spesso ad un prezzo concorrenziale e con uno stile che accontenta dal single alla famiglia.
Oggi NCL imbarca a Civitavecchia e Venezia, state studiando la possibilità in futuro di imbarcare anche in alcuni degli altri porti italiani di scalo delle vostre navi?
Al momento no, riteniamo i due imbarchi sufficienti per soddisfare le esigenze del mercato italiano.
Secondo lei il mercato crocieristico italiano ha ancora ampi margini di sviluppo?
In termini di qualità sicuramente si, se si lavora solo sulla quantità il limite forse è stato già superato: noi vogliamo provare a riportare gli italiani ai Caraibi, vogliamo farli appassionare alle crociere transatlantiche, vogliamo portarli a pensare ad una crociera da NewYork come ad una cosa possibile oltre a continuare nello sviluppo delle crociere nel Mediterraneo e nel Baltico.
Cosa ne pensa della problematica veneziana, NCL è in allarme per queste polemiche a volte molto faziose?
La cosa è molto seria, come tutti aspettiamo di vedere cosa succede.
Ormai sulle navi basate in Italia sappiamo che c'è un'ottima assistenza italiana, ma chi volesse provare un'esperienza con NCL al di fuori del Mediterraneo e che non mastica molto l'inglese cosa si deve aspettare?
Si deve aspettare un ambiente internazionale che su alcune navi tipo “Epic” diventa più italiano grazie ad un programma di assistenza dedicato.
Ci può dire qualche novità riguardo la nuova Norwegian Getaway e soprattutto qualcosa sulla nuova "Breakaway plus"?
La “Getaway” sarà una Miami sul mare, quasi un tributo alla città delle crociere per eccellenza. La classe “Breakaway plus” sarà innovativa ma aspettiamo prima di vedere la “Getaway” e poi parleremo del resto.
Grazie al nuovo incarico, quali sono gli obbiettivi che si pone per il futuro?
L'obiettivo principale è fare bene il mio lavoro, supportare e sviluppare i mercati che Norwegian mi ha assegnato: Italia, Malta, Marocco, Francia, Cipro, Giordania e Tunisia. Voglio far passare il concetto, soprattutto in Italia, che un altro modo di fare crociera è possibile.
Matteo Martinuzzi
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