esperienza, la cantina del ristorante ha raggiunto le 1200 etichette di vino e 100 di distillati, con una bella profondità di annate e una sensibilità per il territorio abruzzese tanto per i nomi più in vista quanto per i piccoli produttori. Tra le verticali più significative si annoverano i vini Valentini e Masciarelli sin dagli anni ‘90.
«Questo riconoscimento ci rende particolarmente orgogliosi, perché riserviamo una grande attenzione all’aggiornamento della carta dei vini», spiega Peppino Tinari, che insieme a sua moglie Angela Di Crescenzo e il loro figli Arcangelo e Pascal mandano avanti il ristorante Villa Maiella. «Quest’anno abbiamo incrementato la carta dei vini nazionali e internazionali, prestando attenzione ai vini che esprimono un terroir – spiega Pascal Tinari, maître di sala e curatore della cantina – e saper fare la selezione è solo il primo passo: è fondamentale sapere come vanno conservati e anche presentati, descrivendo le peculiarità del luogo e la filosofia del produttore».
Sulla guida è naturalmente presente la recensione del ristorante, in cui vengono messi in risalto la semplicità e il gusto dei salumi, interamente di produzione propria, e, tra i piatti, le paste appena tirate, i prodotti della fattoria, l’agnello e gli animali da cortile.
Eduardo Cagnazzi
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