Le procedure di sdoganamento in
mare dei container in arrivo, il cosiddetto pre-clearing, diventano ancora più
efficaci nei porti di Venezia e Trieste. L'Ufficio Sanità Marittima infatti ha
autorizzato il rilascio del certificato sanitario (NOS/DCE) sulle merci in
importazione anche per i container ammessi dalla Dogana alle procedure di
sdoganamento in mare.
«Ci sono voluti numerosi nostri
interventi presso gli Enti Locali- spiega Paolo Salvaro
presidente di Confetra
Nord Est, l'associazione delle imprese che si occupano di spedizioni e pratiche
doganali - ma finalmente, grazie anche all'interessamento dell'Autorità
Portuale di Venezia e di Confetra nazionale, siamo riusciti ad ottenere il rilascio
anticipato del NOS in caso di procedura di sdoganamento in mare. I prodotti che
debbono ottenere il NOS sono molti, naturalmente quelli alimentari, ma anche
tutte le merci che sono destinate a venire a contatto con essi. Fino ad oggi
ottenere il NOS prima dello sbarco fisico dei container non era possibile,
neppure per quelle merci per le quali l'Ufficio di Sanità Marittima prevedeva
il solo controllo documentale senza nessuna ispezione fisica. Questo
penalizzava notevolmente le procedure di pre-clearing che consentono di ridurre
drasticamente i tempi di transito dei container in importazione nei porti».
La procedura, precisa l'USMAF in
una nota ufficiale, è attivata in via sperimentale e per un periodo di sei
mesi, è applicata alla partite di merci in importazione e permette l'emissione
del certificato sanitario nelle 24 ore antecedenti l'effettivo arrivo della
merce, acquisendo come informazioni certe e obbligatorie la data di partenza
dal Paese di provenienza e la data stimata di arrivo nel punto di ingresso di
destinazione della merce stessa. Ovviamente, precisa l'Ufficio, nel caso la
merce sia selezionata per un controllo fisico, come ispezione o campionamento,
non sarà possibile procedere allo sdoganamento in mare.
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