Durante la manifestazione, le associazioni di categoria che
patrocinano l’evento - Cna, Confartigianato, Casartigiani e Claai – avranno uno spazio riservato all’interno del quale maestri artigiani daranno dimostrazione delle tecniche di lavorazione di un tempo.
Durante la manifestazione Mario Giaquinto, artigiano della seta da ormai quarant’anni, mostrerà le fasi della lavorazione della seta secondo l’antica tecnica tradizionale borbonica. Fu proprio grazie alla raffinatezza di questa tecnica che, a partire dalla fine del ‘700, le sete di San Leucio entrarono nei palazzi reali di tutta Europa.
Il procedimento della lavorazione prevede quattro fasi: trattura, torcitura, tintura e infine tessitura.
"I bachi vengono prima calati in acqua a circa 90° e poi si aggiunge del sapone di Marsiglia per eliminare la parte esterna gommosa” spiega il signor Giaquinto.“La fase che metterò in risalto e dalla quale emerge la sapienza artigiana – continua - è quella della tintura. Si aggiunge il colore gradualmente per portare la seta “a campione”, cioè renderla dello stesso colore di quello di riferimento. È il tocco del tintore, esattamente come un pittore raddensa o stempera i colori. Oggi questa tecnica non viene quasi più utilizzata, sostituita dai moderni macchinari. Basti pensare che, per realizzare un metro di stoffa, ci vogliono circa tre o quattro ore, a fronte dei dieci minuti dei moderni macchinari… Ma la qualità del prodotto finito è di gran lunga superiore. Ecco perché la mia è stata una scelta ben precisa. Faccio questo mestiere da tanti anni e, fin dall’inizio, ho deciso di utilizzare telai d’epoca, proprio per rendere autentica la lavorazione. Oggi, purtroppo, la mia attività ha subìto una battuta d’arresto dovuta alla crisi, ma sono ben contento di partecipare a Maestri in Fiera – conclude - Quale migliore occasione per valorizzare le nostre eccellenze e, nello specifico, puntare i riflettori su quella che un tempo è stata la roccaforte della lavorazione della seta”.
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