sabato 7 dicembre 2013

Soppressione della Direzione Generale Porti

Le associazioni del settore marittimo Angopi, Assorimorchiatori, Confitarma, Fedepiloti, Federimorchiatori, Federpesca hanno inviato la nota riportata di seguito al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi:
Gentile Signor Ministro,abbiamo appreso che è in via di definizione presso i Suoi Uffici il testo di un Regolamento volto a dare  pratica applicazione alle vigenti disposizioni in
materia di revisione della spesa pubblica. Fra le misure introdotte ci sarebbe anche la soppressione della Direzione Generale per i porti, con l’attribuzione delle relative competenze suddivise tra la Direzione Generale dighe ed infrastrutture idriche e la Direzione Generale trasporto marittimo e per vie d’acqua interne.
Senza voler mettere in discussione le finalità perseguite dalle richiamate disposizioni di legge, dobbiamo però constatare come venga confermato il fenomeno già in atto da diversi anni che ha portato ad un progressivo indebolimento della rilevanza politica del nostro settore malgrado lo stesso rappresenti un’elevata percentuale del PIL (2,6%) e registri livelli occupazionali di tutto rispetto (477.000 addetti). Tale constatazione appare ancora più fondata se si pensa che l’emanando Regolamento confermerebbe, ad esempio, la Direzione Generale relazione e contratti pubblici, le cui competenze risultano di fatto svuotate per effetto della recente costituzione dell’Autorità dei Trasporti e manterrebbe separate le Direzioni Generali motorizzazione e sicurezza stradale un tempo unite e quindi oggi più facilmente riaccorpabili.
Per quanto concerne i porti, la riattribuzione dei compiti fino ad oggi svolti dalla Direzione Generale per i porti comporterebbe un concreto rischio di disperdere  le professionalità create durante questi anni in un ambito certamente strategico per l’economia del Paese, con l’ovvia conseguenza di determinare le seguenti criticità: indebolire la rappresentanza degli interessi di settore in tutte le sedi istituzionali europee ed internazionali; pregiudicare il proficuo colloquio e la fattiva collaborazione fra gli organi del Ministero ed il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, strumenti rivelatisi essenziali, nel corso degli ultimi decenni,  per garantire sia la sicurezza che l’efficienza dei porti nazionali.
Peraltro, la prossima Presidenza italiana dell’Unione Europea, con temi all’ordine del giorno riguardanti le questioni portuali, dovrebbe suggerire di confermare la preziosa funzione svolta dalla Direzione Generale per i porti, che con capacità e competenza segue da anni il settore. Processi di ristrutturazione della macchina pubblica che impattano in misura  rilevante dovrebbero, ad avviso delle scriventi, essere oggetto di costruttivo confronto con le rappresentanze degli operatori del settore.
A tal fine le scriventi, confidano in un Suo autorevole intervento volto a rivisitare l’emanando Regolamento e rimangono a disposizione per individuare soluzioni che possano coniugare l’interesse alla ristrutturazione della spesa pubblica  con la tutela di un settore economico, come quello portuale, avente un peso così  rilevante sull’economia del sistema Paese.
             

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