Strategia europea per la Blue Economy, condizioni per la Crescita Blu nel Mediterraneo” organizzata da Federpesca e dalla Federazione del Mare, ospitata a Roma presso la sede di Confitarma assieme al successivo incontro bilaterale.
Corrado Antonini, presidente d’onore della Federazione del Mare, ha aperto i lavori sottolineando che il cluster marittimo italiano, è sempre stato favorevole alla politica di Blue Economy e Blue Growth adottata dall’Unione europea, in un’ottica ‘olistica’ che consideri lo sviluppo di tutte le differenti realtà legate al mare: turismo, ambiente, ricerca, pesca, nautica e, naturalmente, trasporto. Il presidente d’onore della Federazione del Mare ha poi affermato che
“La politica europea di sviluppo della Blue Economy deve tenere in debito conto questa complessa realtà, che riguarda peraltro tutti gli stati europei: è in particolare importante che le normative rivolte al settore corrispondano nei modi e nei tempi a quelle adottate a livello internazionale, affinché non si determinino situazioni di minore competitività delle imprese europee che finirebbero per rivelarsi controproducenti”.
“Tutti gli aspetti dell'economia europea sono essenziali per fronteggiare le difficoltà di questa fase di crisi – ha affermato la commissaria Maria Damanaki – e la Blue Economy presenta notevoli opportunità di crescita economica sostenibile nei settori marittimi, sia affermati sia emergenti.
Innovazione e dinamicità caratterizzano al meglio questi ambiti dell'economia europea - secondo la commissaria Damanaki - La crescita blu deve partire dalle istituzioni e dagli stati membri per arrivare alle regioni e alle piccole e medie imprese: lavorare insieme, per superare le sfide attuali e assicurare un utilizzo produttivo e sostenibile di quanto i nostri mari e le nostre coste offrono. La Blue Economy potrebbe creare fino a 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro, specialmente per i giovani, in Europa entro il 2020”.“L’Italia può fare molto con i suoi 8.000 Km di coste e le sue tradizioni mediterranee – ha concluso la commissaria Damanaki - Nel corso del 2014, Grecia e Italia si alterneranno alla presidenza dell’Ue e ciò consentirà di lavorare su base annuale per progetti concreti. Per questo - ha concluso Maria Damanaki -sono molto felice che il 2014 sia l’anno del Mediterraneo”.
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