l’apprezzamento della critica e del pubblico, che ha premiato la mostra facendo registrare il record di 33.000 presenze in appena un mese di esposizione, un numero che segna il successo dell’iniziativa che per prima ha proposto al grande pubblico il linguaggio suggestivo ed emozionale della pubblicità come chiave di lettura e strumento culturale di narrazione della storia italiana.
Dodici le riflessioni sulla vita quotidiana attraverso le quali si è articolato il percorso visivo delle 300 immagini esposte; dal paesaggio domestico al tempo libero, dalla seduzione alla famiglia, dalla voglia di salute al risparmio sino ad arrivare ai volti ed ai luoghi dell’Italia dal vivo che, proprio attraverso la pubblicità, scandiva ritmo, tempi ed ambizione del suo affrancamento sociale.
“Il linguaggio scelto per raccontare questa storia italiana - dichiara il curatore della mostra Marco Panella - è stato principalmente quello della carta – pubblicità provenienti dai rotocalchi, locandine, depliant, agende per la casa, quaderni, cataloghi premio, fumetti, riviste – e poi quello del ferro arrugginito delle latte pubblicitarie e quello della plastica dei primi oggetti promozionali prodotti in serie. Ora, dopo il successo di Roma - ha ancora detto Marco Panella - la sfida de Il Cibo Immaginario è quella di continuare il suo racconto di storia italiana in altre città del Paese, dentro altri musei o anche dentro luoghi non convenzionali e, in tal senso, alcuni colloqui sono già stati avviati”.L’appuntamento con Il Cibo Immaginario, quindi, continuerà a sedurre e a far sorridere gli italiani.
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