Al Porto di Venezia il Moloch della burocrazia è costretto ad arretrare di un paio di passi. Nello scalo adriatico, infatti, è in corso con buoni risultati la sperimentazione dello Sportello Unico Doganale (che, ricordiamo, secondo la legge avrebbe dovuto essere pienamente operativo ancora nel 2011) e, a giorni, sarà
ufficializzata la nota dell'Agenzia delle Dogane che autorizza, finalmente, il pagamento delle tasse doganali tramite bonifico bancario, anziché tramite assegni circolari da consegnare materialmente agli uffici competenti. Due passi avanti che non risolvono certamente tutti i problemi di competitività che affliggono lo scalo veneziano e gli altri porti italiani ma che paiono mostrare una apertura al dialogo da parte della Agenzia delle Dogane fino ad oggi sorda al grido di allarme lanciato dagli operatori.
“Siamo ancora in una fase sperimentale che riguarda un numero ridotto di imprese - spiega Paolo Salvaro, presidente di Confetra Nord Est, che insieme a Regione Veneto e Autorità Portuale ha dialogato per mesi con l'Agenzia delle Dogane per l'introduzione dello Sportello Unico Doganale - E' certamente un buon risultato e la stessa Agenzia vuole allargare la sperimentazione ad altre imprese. E' stata davvero una lunga battaglia, ma la consideriamo una vittoria parziale, perché il vero salto di qualità lo avremo quando sarà ammesso il pre-clearing, anzi, come lo chiama l'Agenzia, lo Sdoganamento in Mare”.Pare che le difficoltà in questo caso siano dovute alla complessità di comunicazione tra Agenzia delle Dogane e Capitaneria di Porto. Quest'ultima infatti deve monitorare esattamente la navigazione dall'ultimo porto toccato fino a Venezia. Rimane poco chiaro in tempi di tracking e tracing delle merci come mai sia difficile seguire la navigazione di una nave cargo.
Franco Tanel
(leggi l’articolo completo su PORTO&diporto Gennaio 2014)
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