Finalmente e bisogna dare atto al Ministro Lupi di aver colto l’interesse nazionale in gioco, il Governo ha preso un impegno chiaro per la realizzazione della tratta ferroviaria del Corridoio europeo “Mediterraneo”, da Brescia a Trieste, che coincide con il Corridoio europeo Adriatico-Baltico, da Venezia a Cervignano del Friuli.
Dopo
aver consumato per quasi oltre vent'anni solo parole, come “Corridoio V” o PP6 (Progetto Prioritario 6) oggi siamo passati finalmente agli impegni finanziari. 1 miliardo e ottocento milioni di euro sono una cifra che consente di ipotizzare interventi utili e risultati importanti.
Adesso si tratta di utilizzarli bene e questo dipende fondamentalmente dalla definizione di un crono programma serio - che consenta di rispettare gli impegni assunti con l'Unione Europea completando entro il 2030 la rete essenziale (di cui i corridori in questione fanno parte) - e ancor più dalla soluzione che verrà trovata per il nodo di Mestre.
Una soluzione che deve rispondere contemporaneamente a tre questioni. In primis consentire l'offerta di un servizio ferroviario efficiente per i pendolari che costituisca l'ossatura fondamentale della città metropolitana di Venezia, che ci si augura al più presto estesa a Padova e Treviso.
In secondo luogo, realizzare un allacciamento efficiente del porto di Venezia a Marghera alla rete di alta capacità per l'inoltro di traffici sia verso ovest, Padova ed oltre, verso la Lombardia e il Brennero, sia verso Tarvisio che verso Trieste.
Una connessione efficiente che esalti le potenzialità portuali-industriali e logistiche in corso a Marghera e che venga nel tempo ad integrare la riserva di capacità ferroviaria attuale per rispondere allo sviluppo portuale centrato sulla piattaforma d’altura.
Ed infine di realizzare un collegamento passante tra l’aeroporto di Venezia e l'alta velocità. La soluzione che consentirà di trasformare lo scalo veneziano da ottimo aeroporto a servizio del nordest in fattore di localizzazione fondamentale per attività direzionali capaci far fare un salto in avanti all'intero sistema produttivo regionale.
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