fare viaggiare le merci, poi sarebbe molto più semplice capire quali infrastrutture privilegiare. E una politica che impiega 20 anni per partorire una legge sui porti, evidentemente non si rende conto di come per competere ci voglia velocità; 20 anni oggi equivale all’era glaciale: se si è su una lastra di ghiaccio per salvarsi bisogna essere veloci. In assenza della Consulta dei Trasporti che Confcommercio continua a chiedere venga ricostituita, abbiamo oggi riunito tutti gli attori della filiera, nella consapevolezza che la sfida per la competitività del sistema dei trasporti e della logistica del Paese, o la vinciamo tutti assieme, oppure ciascuno è condannato a perderla individualmente.
Le Autostrade del Mare possono fare molto per incentivare la competitività commerciale sia nel nostro paese, ma anche a livello internazionale. Importante è infatti il loro ruolo per accrescere l’accessibilità dei territori, ridurre la congestione della rete stradale, accrescere la sicurezza della circolazione e non da ultimo rispettare l’ambiente. In tal senso va letta la richiesta dell’esenzione dal calendario dei divieti di circolazione per i tir aderenti al progetto: nel 2014, 78 giornate lavorative sprecate pari a 10 mila € spesi inutilmente per ciascun veicolo soltanto in costo del conducente, che moltiplicati per il parco circolante fanno salire a oltre 3 miliardi di euro i potenziali recuperi di competitività da conseguire.
Vanno risolte però delle importanti contraddizioni. Una per tutte, l’Unione Europea mentre conferma il sostegno al trasporto via mare, stabilisce che dal 18 giugno di quest’anno l’Italia dovrà recepire la direttiva 2012/33/UE che prevede l’utilizzo sulle navi di carburante con minori percentuali di zolfo facendone lievitare i costi. Quindi come pensare di dare un accelerazione alle AdM con già alla base un onere di questo tipo?”
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