si è tenuto ieri all’Acen con i rappresentanti di banche e imprese con l’obiettivo di fare il punto sugli strumenti (previsti dall’art. 6 del DL n. 102/2013 sulla Casa) nati per facilitare l’accesso delle famiglie ai mutui e sull’attuale assetto del mercato. In pochi anni l’accesso al credito per le famiglie, oltre che per le imprese, si è ridotto notevolmente.
“E’ utile l’immediata applicazione del Plafond casa – ha aggiunto Tuccillo – che secondo nostre stime potrebbe finanziare operazioni e nuovi mutui per circa 200 milioni di euro in Campania, dando un concreto incentivo al rilancio dell’economia e allo sblocco delle unità immobiliari invendute”.Il credit crunch che sta caratterizzando la nostra economia, ormai dal 2008, ha infatti raggiunto livelli che mettono in pericolo la sopravvivenza stessa delle imprese, soprattutto quelle di costruzioni. Dai dati di Banca d’Italia emerge che, nel periodo 2007-2013, i finanziamenti per investimenti nel comparto abitativo in Italia sono diminuiti del 64%, mentre quelli nel non residenziale si sono ridotti di oltre il 73%.
Rispetto al picco del 2007, è come se nei sei anni successivi (2008-2013) fossero stati erogati 116 miliardi in meno (64 miliardi nell’abitativo e 52 nel non residenziale). Anche in Campania le banche hanno operato un forte razionamento dei finanziamenti nei confronti delle costruzioni, sia nel comparto residenziale che non residenziale. Dal 2007 al 2013 i finanziamenti per investimenti in edilizia residenziale sono diminuiti del 69% circa, mentre quelli per investimenti in edilizia non residenziale si sono ridotti addirittura del 75%. Complessivamente, le imprese campane hanno avuto a disposizione circa 5 miliardi di euro in meno per intraprendere nuovi investimenti in costruzioni.
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