giovedì 24 luglio 2014

ALITALIA: Sindacati, un referendum per scongiurare fallimento

A questo punto è indispensabile fare chiarezza e l’unico modo per farlo, prima dell’assemblea dei soci del 25 luglio, è fare esprimere attraverso un referendum tutti i
lavoratori del gruppo Alitalia”. A sostenerlo sono Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl sul referendum che si terrà fino alle 8 del 25 luglio su accordo su integrativo aziendale che contiene l’accordo sul contributo del lavoro, ricordando che “nonostante la validità degli accordi su integrativo aziendale e contratto collettivo del trasporto aereo sezione vettori, in quanto sottoscritti da un insieme di sindacati che rappresentano molto più del 50% dei lavoratori di Alitalia, la Uiltrasporti che non ha firmato gli accordi ha chiesto il referendum in azienda sulla base del testo unico del 10 gennaio del 2014. Inoltre - proseguono le tre sigle sindacali - l’amministratore delegato Del Torchio, in risposta alla richiesta Uil, ha confermato la drammaticità della situazione dell’azienda che il 25 deve affrontare l’ultima prova decisiva per evitare il fallimento e per poter avviare a buon fine l’accordo con Etihad e nessuna delle due condizioni si potrà realizzare in mancanza dell’accordo sindacale”.
Secondo Filt, Fit e Ugl “gli accordi sottoposti a referendum, sofferti e impegnativi per il lavoro, sono uno degli elementi indispensabili per scongiurare il fallimento di Alitalia e conseguentemente il fallimento dell’operazione di ingresso di Etihad. L’accordo sul costo del lavoro - spiegano - dura sei mesi e si concluderà, quando sarà già costituita la nuova azienda, a seguito dell’accordo con Etihad ed il rinnovo del ccnl del Trasporto Aereo, che sarà applicato dalla nuova Alitalia, garantisce gli aumenti contrattuali e stabilità nei trattamenti economici e normativi dopo il passaggio di azienda”.
“A questo punto - sottolineano infine le tre organizzazioni sindacali di categoria - solo l’espressione democratica e responsabile del voto dei lavoratori può mettere la parola fine a questa fase drammatica dell’azienda con il SI al referendum, prima dell’assemblea dei soci del 25”.


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