Genova ha avuto la lungimiranza di creare un bell’evento e Napoli quella di non lasciarsi scappare l’occasione di farlo anche un po’ suo. Forse con qualche vantaggio in più: la piena condivisione e il pieno
coinvolgimento del Comune di Napoli e del suo sindaco in prima persona, che nella Shipping week ha da subito creduto e soprattutto investito, cogliendo l’opportunità che manifestazioni come questa hanno per la città, sia in termini di ritorno economico sia in termini di visibilità e promozione. Concentrare in una città tutto ciò che ruota intorno al settore marittimo per una settimana significa portare lì tutti gli eventi, che normalmente vengono organizzati in giro per il mondo, approfittando della presenza dei maggiori esponenti dello shipping globale. Questo consente di ottimizzare i tempi che ciascuno dedica all’attività di networking, oltre ovviamente al risparmio in termini di denaro. Penso per esempio al tradizionale seminario organizzato da Ecasba, la federazione europea dei broker e degli agenti marittimi, che normalmente viene pianificato a Bruxelles e che quest’anno, invece, ha scelto Napoli come location, portando con sé i rappresentanti delle associazioni di categoria di tutta Europa. Oppure a WistaMed, il convegno annuale curato da Wista International, che approfittando della Shipping Week riunirà nel capoluogo campano tutte le sue socie.
Quella tra Genova e Napoli è quindi un’ottima sinergia, soprattutto in un’ottica di sistema. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dal cambiamento e dalla velocità. Lo sviluppo delle tecnologie, l’esplosione demografica, lo spostamento del centro di gravità dell’economia mondiale, la più grande redistribuzione di ricchezza della storia e i repentini cambi climatici hanno portato i decisionmakers a cercare il dialogo e l’aggregazione per risolvere problematiche comuni e fornire risposte valide.
Gian Enzo Duci
(leggi l’articolo completo su PORTO&diporto Giugno 2014)
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