Sono stati diffusi i risultati sulle diversità linguistiche dei cittadini stranieri oggetto di una convenzione stipulata tra Istat e Ministero dell'Interno, nell'ambito degli interventi finanziati attraverso il Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi Terzi.
Il rumeno è la lingua di origine più comune tra gli stranieri residenti in Italia: è indicata come lingua madre da quasi 800 mila persone (21,9% della popolazione straniera di 6 anni e
più). Seguono l'arabo (oltre 475 mila persone, 13,1%), l'albanese (380 mila) e lo spagnolo (255 mila), parlato da persone provenienti prevalentemente dagli Stati andini dell'America meridionale.
Gli stranieri di madrelingua italiana sono oltre 160 mila, pari al 4,5% della popolazione straniera di 6 anni e più. Nel 16,8% dei casi essi sono cittadini albanesi, nel 12,1% marocchini e nell'11,1% rumeni. Tra i minorenni, è di madrelingua italiana uno su quattro. Sono l'8,1% gli stranieri (di 6 anni e più) che dichiarano di conoscere la lingua italiana in età prescolare oltre ad un'altra lingua.
Tra i maggiorenni, 17 stranieri su 100 hanno seguito corsi di italiano.
Le persone di madrelingua araba seguono corsi di italiano più frequentemente rispetto agli altri (23%).
Per il 38,5% degli stranieri di sei anni e più la lingua prevalente in famiglia è l'italiano. Tra le donne la quota arriva al 45,7%, rispetto al 29,7% degli uomini, ma sono soprattutto i minori (6-17 anni) a parlare italiano in famiglia (47,3% contro il 36,8% dei maggiorenni).
Nota. In data odierna, alle ore 16,40, il file .zip "Tavole" è stato integrato con la tavola 2 precedentemente mancante.
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