come d’indole, alle visioni d’insieme e risponde ad alcune questioni sulla situazione del comparto.
In che stato di salute trova Salerno?
I numeri della stagione crocieristica parlano da soli.
Ciò che in realtà fa ben sperare nel futuro è la consegna a breve di quelle opere infrastrutturali che permetteranno una migliore programmazione degli accosti. Ad oggi non si può negare che l’arrivo di una grande nave da crociera tolga spazio alle attività commerciali. Certo, il congestionamento non è ancora tale da creare problemi di convivenza ma sia con la Stazione Marittima, sia con la banchina dedicata sarà finalmente garantita la piena polifunzionalità dello scalo.
Di questo beneficeranno tutti i settori di attività.
Quale ruolo vede per il porto nel circuito crocieristico regionale?
Nella situazione attuale stiamo attraversando una fase di consolidamento che ci vedrebbe, almeno teoricamente, in alternativa secca a Napoli. Considerando la fattibilità economica, la tendenza ad allungare le rotte per ammortizzare il costo del bunker, la rotta successiva prevista dalle compagnie una volta giunte in Campania è per forza di cose Civitavecchia o, meglio ancora, Genova. Tuttavia non va sottovalutata la tendenza alla diversificazione delle mete. Da questo punto di vista la nostra realtà diventa una validissima alternativa, permette di alimentare rotazioni meno scontate rispetto alla tradizione ed in più vicinissime ad eccellenze come la costiera amalfitana e Paestum, pur mantenendo la possibilità di visitare comunque Pompei, Napoli e Capri.
Giovanni Grande
(leggi l’intervista completa su PORTO&diporto 2014)
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