rispetto ad un Sito di cui si è parlato molto negli ultimi tempi e che ormai non è più percepito come patrimonio solo italiano, ma di tutto il Mondo”: a rivelarlo è stato il Capitano Carmine Elefante, Comandante del Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Napoli intervenuto alla XVII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum (Salerno).
Nel corso del convegno su “Il traffico illegale dei Beni Culturali” a cura del MiBACT, il Capitano ha raccontato in anteprima l’episodio. “La donna, una scrittrice che vive tra Canada e Pechino, all’epoca si trovava in Italia in viaggio di nozze; nel corso della sua visita agli Scavi di Pompei notò in terra, nei pressi del Teatro, la mascherina ornamentale, la raccolse e decise di tenerla per sé come ‘souvenir’. Tornata a Montreal, per anni l’ha conservata gelosamente in casa fino a quando, un mese fa, pentita del suo gesto ha deciso di restituirla: ha contattato via mail la Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia, segnalando il possesso del bene e l’intenzione di riportarlo in Italia. La Soprintendenza ha allertato immediatamente il nostro Nucleo T.P.C., fornendo contestualmente i primi riscontri positivi circa l’effettiva appartenenza del reperto al sito archeologico. L’oggetto era censito, per cui è stato immediatamente riconosciuto come ornamento della copertura del Quadriportico dei Teatri ed è ritornato a casa consegnato personalmente dalla signora. L’antefissa, che si presenta ben conservata, questa mattina è stata restituita alla Soprintendenza di Pompei che provvederà a ricollocarla nella sua sede di origine”.
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