Sarà il Marocco il paese ospite dell’edizione 2015 del Sorrento Meeting,
l’annuale evento economico internazionale organizzato dall’Obi, l’Osservatorio
Banche-Imprese di Economia e Finanza che ha chiuso i battenti a Sorrento. L’annuncio
è stato dato dal direttore generale
dell’Obi, Antonio Corvino, alla presenza
dell’ambasciatore del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub. “Il Marocco ricopre
un ruolo leader nel Maghreb”, ha spiegato Corvino. “Le caratteristiche del paese, non solo economiche sociali, ma anche
territoriali e culturali, ne fanno un partner particolarmente affidabile e
prezioso per l'Europa mediterranea e per l'Italia in particolare. Il Marocco si
caratterizza per la solidità istituzionale, la forte coesione sociale,
l’apertura alla cooperazione internazionale e la forte attenzione ai giovani,
all’innovazione tecnologica, alla formazione delle risorse umane. La
particolare visione strategica lo ha condotto ad investire sulla logistica, con
il porto di Tangeri che ormai si propone come uno tra i più importanti, se non
il piu' importante hub per i container nel Mediterraneo”.
Ogni anno, il Sorrento Meeting dedica un focus sulle politiche economiche e
di sviluppo di un Paese.
Protagonista, quest’anno, della due giorni, che ha portato nella cittadina
costiera rappresentanti internazionali del mondo istituzionale, economico,
culturale, sociale, imprenditoriale, finanziario e accademico, è stato il
Vietnam.
“Il nostro Paese ha l’obiettivo di
diventare entro il 2020, una nazione industrializzata rimanendo attento alla
sostenibilità ambientale. Per questo tutte le maggiori filiere vietnamite
necessitano di tecnologia e know how per innalzare la qualità delle
produzioni”, ha sottolineato Maily Anna Maria Nguyen responsabile del Desk
Vietnam di Unioncamere Emilia-Romagna. Come risulta dalla banca dati Trade
Catalyst, in un anno, l’export italiano verso il Vietnam è cresciuto del 32 per
cento. Tra i partner europei, l’Italia è al quinto posto con lo 0,6 per cento
come quota di mercato assieme ai Paesi Bassi, in una classifica guidata dalla
Germania con il 2,2 per cento. Ci sono ampi margini di crescita per le imprese
italiane e notevoli potenzialità di collaborazione anche tenendo conto che il
95% del tessuto produttivo locale è costituito da piccole medie imprese e
quindi costituisce un interfaccia ideale per le pmi italiane. Tra gli
intervenuti al meeting, l’economista John Kenneth Galbraith, secondo cui
l’Italia “è trattata dalla Ue come un paese piccolo e povero, ma può agire
diventando punto mediano di una forza salvifica in grado di cambiare le
politiche comunitarie traghettando se stessa e l’Europa fuori dalla crisi”.
Eduardo Cagnazzi
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