La relazione della Corte dei conti al Parlamento sulla gestione 2013 di Rete Ferroviaria Italiana S.p.a. (RFI) come per il 2012 conferma il trend positivo dei risultati di esercizio. Il bilancio di RFI 2013 registra un utile di 269,78 mln di € in considerevole incremento rispetto al risultato conseguito nel 2012 (+68,63%).
In particolare, rispetto all’anno 2012, i ricavi operativi hanno evidenziato un modesto incremento attestandosi a 2.675,93 mln di € (+0,47%) a fronte di una significativa riduzione dei costi di 127,18 mln di € (-5,56%). In tale contesto il margine operativo lordo (Ebitda) risulta positivo per 516,5
mln di euro facendo registrare un aumento di 139,8 mln di € (+37,1%).Permane negativo il saldo della gestione finanziaria con una variazione di 18,6 mln di € (-29,9%).
Il patrimonio netto ammonta, al 2013, a 33.289,8 mln di € in aumento rispetto al periodo precedente (+285 mln di €. Nel 2013 i contributi in conto esercizio dallo Stato ammontano a 1.050 mln di € e sono diminuiti di 60 mln di € rispetto al 2012. Al contrario, i contributi in conto investimento dallo Stato sono aumentati di 683 mln di €.
Sotto il profilo ordinamentale RFI è alla vigilia di importanti innovazioni sollecitate in particolare dalla Direttiva 34/2012 cd. “Recast” e dalle decisioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART).
Con la Direttiva “Recast” si è inteso accelerare il processo di integrazione del settore dei trasporti e migliorare l'efficienza e la competitività della rete. In tale contesto, di rilievo appare il passaggio di RFI da una contabilità di tipo regolatoria ad una di tipo industriale e la previsione dell’adozione di un Piano strategico quinquennale, di un Piano commerciale e di un Registro dei beni.
RFI dovrà, inoltre, dare seguito alle prescrizioni in tema di accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture ferroviarie e ai correlati servizi adottate dall’Autorità per la regolazione dei trasporti con la delibera n. 70/2014 che prevede, tra l’altro, la rimodulazione del canone di utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria da 12,81 a 8,21 €/treno/km riduzione che si tradurrà in minori ricavi di rilevante ammontare.
Inoltre, tra le criticità riscontrate nel periodo si segnala, come più volte richiamato nei precedenti referti, la mancata approvazione del nuovo CdP investimenti per il periodo 2012-2016, nonostante la procedura accelerata prevista dall’articolo 1, comma 10 della legge 164/2014.
Tra le modifiche che si prospettano a breve vi sono quelle relative alla cessione di importanti asset di RFI quali la rete elettrica e i servizi accessori.
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