appello al governo affinché garantisca da subito un quadro trasparente di riferimento e consenta al porto di Venezia di presentarsi a marzo, al Seatrade di Miami, principale vetrina del mercato crocieristico mondiale, con un quadro di regole e certezze in grado di garantire la più che possibile “convivenza” fra la difesa della filiera economica delle crociere e le esigenze di tutela ambientale di Venezia e della sua Laguna”.
La Federazione degli agenti marittimi Federagenti, che nel dicembre si era fatta promotrice dell’intesa con Assoporti e Confcommercio, sottolinea come la sentenza del TAR Veneto sul limite al transito delle Grandi Navi a Venezia ribadisca almeno due concetti fondamentali che erano alla base di quell’accordo: da un lato, la necessità di trovare una via d’accesso alternativa prima di applicare limiti che possano mettere a repentaglio un’economia fondamentale per la città; dall’altro, l’ingiustificata introduzione di limiti dimensionali che non rispondono a logiche concrete né di valutazione né di motivazione.
“Riteniamo - afferma il presidente di Federagenti, Michele Pappalardo - che esista invece un equilibrio possibile tra economia crocieristica e tutela di Venezia: la Marittima deve restare il cardine del sistema per garantire con la massima sicurezza la funzione di home-port e quindi di turismo a basso impatto sulla città, deve essere velocemente garantita una via d’acqua alternativa che rispetti e tuteli la laguna (il Contorta è la soluzione possibile) e devono essere identificati parametri tecnici tali da garantire la massima sostenibilità e sicurezza e il minimo impatto ambientale (green ships in green ports)”.
Ora spetta al governo, (al quale Federagenti offre la sua massima disponibilità a collaborare) costruire tempestivamente e coerentemente su questi presupposti, il quadro regolamentare che garantisca continuità all’economia crocieristica a Venezia, e che consenta al porto di presentarsi al prossimo Seatrade di Miami e quindi alle compagnie mondiali con quelle certezze in assenza delle quali l’immagine dell’Italia risulterebbe quella di un paese non in grado di assumere decisioni e responsabilità e quindi non in condizione di competere.
Nessun commento:
Posta un commento