treni Metrostar 226, che sarà subito messo in esercizio per rafforzare la flotta di mezzi delle linee vesuviane regionali su ferro.
L’elettrotreno - progettato e prodotto da Ansaldobreda/Firema Trasporti - è un convoglio articolato a 3 casse, a scartamento ridotto, lungo 40 metri, per una capacità di oltre 400 posti complessivi, dotato di aria condizionata, impianto di videosorveglianza e sistema comunicazione passeggeri.
L’intera commessa di 26 nuovi convogli è stata finanziata dalla Regione con 103,3 milioni di euro, provenienti da varie fonti europee (Por Campania), statali e regionali. Grazie all’entrata in servizio di questo ultimo convoglio, si potenzia ulteriormente la flotta di treni disponibili per continuare a migliorare progressivamente qualità, capacità e frequenza delle corse della ex Circumvesuviana.
A seguito del programma di manutenzione straordinaria dei treni finanziato dalla Giunta Caldoro, e al piano di risanamento avviato dal commissario Voci con i nuovi vertici dell’azienda, a oggi i treni a disposizione ogni giorno per effettuare i servizi delle linee ex Circumvesuviana sono 66.
“Prosegue – dice l’assessore Vetrella – il piano regionale di ammodernamento e potenziamento dei treni Eav. Ed oggi finalmente è arrivato anche l’ultimo dei treni ordinati per la ex Circumvesuviana. Anche in questo caso, siamo dovuti intervenire per accelerare l’iter di consegna dei convogli, la cui commessa era stata avviata dalle giunte di centrosinistra che ci hanno preceduto. Basti pensare che l’affidamento risale al 2004 e che il primo treno era arrivato solo quattro anni dopo. In più, abbiamo dovuto anche recuperare due treni che erano stati inspiegabilmente dirottati a Fortaleza, in Brasile. Ritardi che – sommati alla grave situazione finanziaria che abbiamo trovato nelle aziende del gruppo - hanno causato disagi e disservizi inaccettabili per gli utenti. Ci siamo quindi rimboccati le maniche e avviato un impegnativo ma progressivo piano di rilancio, che - solo per le linee ex Circumvesuviana - ci ha consentito negli ultimi due anni di recuperare già 20 treni sulla disponibilità quotidiana per i servizi, passando da 45 a 66 convogli. Infine, mi preme sottolineare anche la significativa ricaduta occupazionale del piano, che impegna numerosi lavoratori del settore e dà respiro alle nostre aziende di costruzione ferroviaria.”
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