formula, la competizione nata nel 1990 punterà a calamitare interessi sportivi, culturali ed economici, favorendo un rinnovato rapporto con il territorio e le sue risorse. Ne parliamo con Davide Di Stefano, presidente della neonata Federnautica di Salerno e componente del comitato organizzatore dell’evento.
Come cambia la nuova Venezia – Montecarlo?
Nata come competizione di velocità d’altura a tappe la gara si è trasformata già nel corso degli anni novanta adottando una formula che invogliasse una maggiore partecipazione, sia da parte dei cantieri, offrendo una vetrina per la produzione di serie, sia per gli appassionati di motonautica interessati a partecipare ad un evento unico al mondo. Un’impostazione “trasversale” che caratterizzerà a maggior ragione anche questa edizione, il cui scopo, con l’associazione a EXPO 2015, è la riscoperta e la valorizzazione del made in Italy. Tra le principali novità, in un percorso che in dieci tappe coprirà ben 1.510 miglia, soprattutto le “cittadelle” del mare che rimarranno attive per l’intera durata della manifestazione (1-12 luglio) secondo il programma proposto dal comitato organizzatore in raccordo con i comitati locali.
Quali eventi ospiteranno?
Il raccordo con Expo 2015 sarà essenziale. La Venezia – Montecarlo ne sposerà a pieno il tema promuovendo su tutto il territorio la conoscenza delle eccellenze enogastronomiche italiane. Sarà possibile degustare prodotti tipici, legati alla storia della marineria, con menu caratterizzati dalle specialità regionali. A Salerno, una delle due tappe in cui sarà prevista una giornata di riposo, il tema sarà incentrato sulle ricette risalenti al periodo Borbonico, con ampio ricorso a pasta, pomodoro e dolci. Inoltre, saranno predisposti anche aree mostra/mercato per far conoscere i prodotti locali che rientrano nella cultura della dieta mediterranea.
Giovanni Grande
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