Nautici ritengono un’occasione sprecata non aver potuto esprimere il loro contributo diretto nella discussione.
“Il fatto che a Genova ci sia qualcuno che ancora voglia insistere nella logica del particolare è sintomo di una miopia che non promette nulla di buono. Non sarà certo dividendo ulteriormente un settore come la nautica italiana che si avranno dei progressi - commenta con un certo stupore la Presidente di UCINA Carla Demaria - Lo Sviluppo non può non partire dall’esistente e men che meno fondarsi sul danneggiare i valori presenti nella speranza di crearne altri. Ne abbiamo avuto molti esempi in Italia di come va a finire, come con la chiusura del Salone dell’auto di Torino. UCINA è impegnata nel rilancio del Salone Nautico e ha appena avuto un’importante conferma circa il sostegno, anche economico, del Governo al Salone, per il rafforzamento della posizione internazionale, l’export e l’incoming”.
Nel corso del convegno sono state indirizzate parole di forte critica all’attività dell’Associazione. La politica ha la responsabilità di mettere il bene pubblico in condizione di essere gestito al meglio in maniera profittevole per la comunità, rilasciando nel tempo concessioni di adeguato orizzonte temporale. La Darsena è stata costruita con fondi pubblici prevalentemente messi a disposizione dal Governo, espressamente finalizzati alla realizzazione di un’opera infrastrutturale al servizio del Salone Nautico.
UCINA e I Saloni Nautici sono operatori con scopo istituzionale e contrariamente a tutti gli altri operatori privati sono gli unici a non aver ottenuto una concessione poliennale. Al contrario la concessione per Darsena Marina Uno è stata rinnovata per dieci anni, sino al 2024, al suo gestore di natura pubblica, una condizione che consentirà una programmazione anche dell’accoglienza di imbarcazioni fuori dal periodo del Salone.
Nel corso del 2014 nessuno ha mai richiesto l’affidamento per la concessione della Darsena Grande, perché non esistevano, per un operatore privato, le condizioni economiche adeguate.
I Saloni Nautici lo ha fatto come unico soggetto nell’interesse della Città, per consolidare il Salone Nautico, di fatto quindi la sua gestione è attiva da soli cinque mesi con un orizzonte temporale di soli altri sette.
Il Salone Nautico di Genova, nella sua configurazione gestionale con UCINA che collaborava attivamente alla sua organizzazione, è arrivato ad essere il miglior Salone del mondo, grande strumento di sviluppo delle aziende italiane e del mercato mediterraneo. Non si comprende come lo stesso soggetto, dopo cinquant’anni di successi, in questo momento in cui tutti pagano gli effetti della crisi, venga strumentalmente messo in discussione.
UCINA ritiene che la strada sia quella del fronte comune, una strategia che può anche non essere condivisa da tutti, però prima di criticarla bisogna portare dei fatti. L’Associazione è sempre stata l’interlocutore delle istituzioni solo grazie alla sua capacità di produrre studi, analisi giuridiche, proposte concrete, supporto legislativo, attività di rappresentanza. Ricordiamo la modifica della tassa di possesso Monti, che ha lasciato fuori i natanti, ma ha beneficiato anche i grandi yacht per attirarne in Italia l’indotto, la cancellazione dei coefficienti moltiplicatori per le unità da diporto dal Redditometro e l’introduzione dell’IVA al 10% sugli ormeggi non stanziali.
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