Per la prima volta un festival nazionale crea una propria piazza all’interno di un carcere. Il festival è Caffeina Cultura a Viterbo e l’istituto penitenziario è quello di Mammagialla. Per la prima volta nella sua storia, Caffeina fa da ponte tra la città e il carcere portando ai detenuti momenti di cultura, quella cultura che rende liberi, almeno di pensare. Ci saranno cinque incontri pomeridiani con grandi artisti e intellettuali italiani ai quali i detenuti potranno assistere insieme ai familiari.
"Tutto questo è possibile grazie al nostro status di Fondazione - ha spiegato Andrea Baffo, direttore esecutivo di Caffeina, durante la conferenza stampa svoltasi venerdì a Viterbo nella ex chiesa di S. Maria della Salute - Vogliamo fare in modo che eventi del genere siano organizzati più spesso". Il carcere è parte integrante della città, anche se spesso viene dimenticato.
"L’istanza culturale è sempre stata importante per il carcere e la direzione di esso ha sempre dato la massima disponibilità, su questo fronte. Il carcere deve rieducare i detenuti e deve offrire loro la possibilità di potersi, poi, reinserire nella società. La cultura serve anche a questo" conclude Baffo.
"Questo è un grande segnale per la città e dalla città - spiega la direttrice del carcere, Teresa Mascolo - che favorisce il processo osmotico tra ‘dentro’ e ‘fuori’, coinvolgendo persone che di solito vengono dimenticate: testimonianza di una nuova sensibilità dei cittadini e del territorio. Un evento che, ne sono sicura, creerà un circuito virtuoso, volto anche a per far conoscere un pezzo di mondo sconosciuto o molto più sovente misconosciuto".Il programma di Caffeina alla casa circondariale di Viterbo prevede: 27 giugno, ore 16, incontro con Roberto Giacobbo; 28 giugno, ore 16, incontro con Franco Di Mare; 1 luglio, ore 16, incontro con Niccolò Fabi; 3 luglio, ore 16, incontro con Vittorio Sgarbi; 4 luglio, ore 16, incontro con Fiorella Mannoia.
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