domenica 23 giugno 2013

Leonardo e Cesare da Sesto a Cava de’ Tirreni


Per tre mesi Cava de’ Tirreni (Sa) ospiterà importanti opere di prestigiosi maestri della storia dell’arte italiana. Dal 6 luglio al 30 settembre il Complesso Monumentale di Santa Maria del Rifugio e l’Abbazia della SS. Trinità saranno le sedi di “Leonardo e Cesare da Sesto nel Rinascimento meridionale”, mostra curata da Carlo Pedretti, Direttore del Centro Studi su Leonardo dell’Università della California, Los Angeles, e da Nicola Barbatelli, Direttore del Museo delle Antiche Genti di Lucania.
 «Si tratta di un evento straordinario per la nostra città – ha esordito il Sindaco di Cava Marco Galdi – Cava de’ Tirreni è una città che nel Rinascimento fiorisce particolarmente: nasce attorno alla Badia Benedettina, ma il suo sviluppo come centro urbano è da far coincidere proprio con l’avvio di quell’epoca storica. Per questo siamo ben lieti di ospitare l’importante mostra su Leonardo da Vinci e Cesare da Sesto, che è finalizzata a testimoniare la diffusione del movimento leonardesco nell’Italia Meridionale, sconfessando così la tesi di un Rinascimento tutto e solo proiettato in altre lande d’Italia». 
 «La mostra si appresta a coniugare le arti figurative del Cinquecento dalle bizzarre ed eclettiche figurazioni della Milano di Leonardo con la moderna maniera delle logge Roma di Raffaello e della Sistina di Michelangelo – ha spiegato Nicola Barbatelli – L’esposizione del monumentale polittico alla Badia di Cava, attribuito alle arti di Cesare da Sesto, fedelissimo seguace leonardesco arrivato a Napoli intorno al 1513, rappresenta un punto di partenza che, grazie alle nuove indagini scientifiche, consegna alla critica elementi nuovi, straordinari ed inediti su cui discutere. 
L’esposizione, poi, dell’Autoritratto Lucano di Leonardo, con i suoi collegamenti alla ritrattistica leopardiana, si presenta invece per aprire un proficuo dibattito sulle fattezze del Vinci e sulla possibilità, non troppo azzardata, di accostarne l’iconografia a quella di Aristotele, così come descritta delle arti di metà Quattrocento».

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