Giovane e determinata, Caterina esercita nelle sue visionarie immagini il potere dell’attrazione. Profili disegnati come lame ristratificano la pelle mostrando dentro i tagli il brulicare perenne del farneticante IO; dunque l’artista, elaborando sulle tele veri e propri decupages, rende omaggio alla scuola Simbolista, cuore pulsante della stagione infinita dell’Arte da oltre un secolo, appropriandosi del linguaggio semantico e sottolineando che a ciascuna mente non basta coltivare un solo pensiero perché la tensione emotiva introduce altri personaggi che convivono raffigurati in contratte dimensioni, affollandosi nello spazio cerebrale, come in Correnti Verticali.
Ogni opera, ad es. Occhio di acqua nuda piuttosto che Maree, racconta l’intreccio delle emozioni che l’artista intende intrise di amore, tingendo per lo più del colore del mare lo spazio visivo insieme ai grigi fumo e ai violetti appena accennati. Anche la scelta cromatica rimanda dunque al colore onirico per eccellenza, al colore della distanza, il blu, che tuttavia per tutti noi è il colore del mare, protagonista della bellezza di questa terra, l’isola di Capri.
Le opere pittoriche in mostra sono tutte della più recente produzione, realizzate tra il 2012 e il 2013, insieme alle foto, della serie unveiling your sea del 2011, come pure al video/performance take away(2013) le cui immagini scorrono in ripresa veloce sui nudi dipinti con girali di pennello e piume poggiate, meglio se appaiano infilate nella pelle di una coppia che danza per compiere il rito finale della passione che fagocita sé stesso nel consumo dei sensi.
Mimma Sardella
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