Nel momento in cui i dati economici appena diffusi mostrano una timidissima ripresa della manifattura italiana le organizzazioni sindacali dei lavoratori perdono, ancora una volta, l’opportunità di mostrare buon senso nella fase conclusiva del rinnovo contrattuale. CNA-Fita ha ritenuto quindi opportuno non avvallare con la sua firma il rinnovo triennale del contatto nazionale di trasporto logistica e spedizioni sottolineando come, l’estrema rigidità da parte dei sindacati, non ha concesso alcunché alle imprese dell’autotrasporto che oggi si trovano a fare i conti con una situazione economica pesantissima.
“Non si può far finta di nulla e non affrontare apertamente i veri nodi di un mercato del lavoro strangolato dall’abusivismo, dall’uso distorto delle cooperative spurie, dalle dinamiche di delocalizzazione d’impresa e del distacco transnazionale. Per tutto questo la CNA-Fita ha chiesto ripetutamente buon senso ma soprattutto maggiore flessibilità e cautela nell’aumentare gli oneri economici per quelle aziende che ancora i dipendenti li hanno e li mantengono in Italia a caro prezzo rispetto ad un mercato che sempre più prescinde dalla dimensione nazionale.
Nella piccola e media impresa i dipendenti non sono numeri ma risorse strategiche con cui, ogni giorno, nel dialogo, si ricerca la via d’uscita dalla crisi ma, questo spirito di collaborazione, quello a noi più caro, è mancato al tavolo del rinnovo contrattuale”.
Queste le parole di Cinzia Franchini presidente nazionale della CNA-Fita a margine della chiusura del tavolo, per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Firmano l’accordo FAI-Conftrasporto, Anita, Trasporto Unito, Fedit e Confetra.
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