giornata si è svolto il seminario sul tema
“Innovazione e Sviluppo: strategie a confronto. Sfide per la competitività di impresa all’orizzonte della ripresa economica”, che ha registrato gli interventi di Gustavo de Negri, Presidente di Pmi Campania; Daniela Mele, Banca d’Italia; Achille Bilotti, Economista, Reti di Imprese; Francesco Paolo Iannuzzi, Direttore Generale Assessorato allo Sviluppo Economico Regione Campania; Pio Del Gaudio, Sindaco di Caserta; Pio Forlani, Responsabile Dipartimento Innovazione e Sviluppo di Pmi Campania; Massimo Lo Cicero, Economista presso l’Università Sapienza di Roma; Marco Marzano, Direttore Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale dell’Agricoltura; Giovanni Quintieri, Direttore Generale di Pmi Italia.
“Riteniamo – ha dichiarato Gustavo de Negri, Presidente di Pmi Campania - che con una buona politica di sviluppo del nostro Paese, potremmo diventare, gli “indiani d’Europa”, laddove si riconosce nella crescita indiana, il merito di aver saputo aggiornare al meglio il sistema industriale. Uno sprint innovativo di tale portata, unito a una politica del lavoro equa, che garantisca ai dipendenti un’esistenza dignitosa, nello spirito della nostra tradizione imprenditoriale, ci consentirebbe di riqualificare le aziende con un rinnovamento di processi e prodotti e quindi battere la concorrenza sull’innovazione e, ovviamente, sul know-how che le aziende riuscirebbero ad acquisire. Lo Stato deve, ribadiamo ancora una volta, agevolare questi processi, accompagnando le aziende sui mercati internazionali, ma non di certo con le solite missioni all’estero - oggi quasi vacanze premio per funzionari e para-politici - ma mostrando la capacità di trattare con gli altri governi per favorire uno scambio alla pari tra import ed export. Sarebbe una grande conquista per le PMI del Mezzogiorno, soprattutto manifatturiere, che costituiscono lo scheletro portante del sistema industriale del paese, hanno visto aumentare le proprie esportazioni nel 48% dei casi e che considerano qualità e marchio come assets strategici nel 55% dei casi”.
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