Genova ci crede fortemente,
l’affare Concordia è un bocconcino
troppo succulento per lasciarselo
sfuggire, ma la Toscana non molla l’osso.
L’ultima stoccata in ordine di tempo è
venuta dal presidente dell’Autorità portuale del capoluogo ligure, Luigi Merlo che ha rinfacciato al presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, di metterla in caciara, sembra allo scopo di nascondere alcuni errori di valutazione nella vicenda della demolizione Concordia. Secondo il presidente Merlo si rischia in questo modo di lasciare il relitto per sempre al Giglio, mentre la conferenza dei servizi è l’unico organo, sempre secondo Merlo, in grado di esprimere valutazioni tecniche e non politiche.
Il presidente del porto di Genova
rincara la dose ponendo l’accento sul fatto che nessuno dei tre porti toscani
sia adeguatamente attrezzato per eseguire i lavori, mentre a Genova non si
dovrebbe spendere denaro pubblico per adeguare infrastrutture al lungo e
delicato lavoro di smantellamento del relitto. Merlo non perde occasione per
rimarcare la necessità di intervenire sul sistema portuale italiano che dia una
vera programmazione nazionale, attraverso una cabina di regia. (preferibilmente
affidata a Genova, ndr).
venuta dal presidente dell’Autorità portuale del capoluogo ligure, Luigi Merlo che ha rinfacciato al presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, di metterla in caciara, sembra allo scopo di nascondere alcuni errori di valutazione nella vicenda della demolizione Concordia. Secondo il presidente Merlo si rischia in questo modo di lasciare il relitto per sempre al Giglio, mentre la conferenza dei servizi è l’unico organo, sempre secondo Merlo, in grado di esprimere valutazioni tecniche e non politiche.
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