prima volta nella storia dell’UE, capofila del progetto è la Croazia (entrata nell’Ue dopo l’allargamento siglato nell’estate 2013) che capitanerà il progetto che coinvolge diversi attori tra i quali i porti di Venezia, Trieste, Capodistria (Slovenia), Rijeka (Croazia), l’Aspo di Chioggia, Sistemi Territoriali, la provincia di Mantova e le ferrovie di Croazia e Slovenia. L’azione si pone l’obiettivo di supportare i futuri progetti di sviluppo dei porti Adriatici, in avanzato stato di progettazione, contribuire così allo sviluppo degli scali quali punti di interconnessione tra i diversi sistemi di trasporto, non solo marittimi. Il progetto mira, infatti, a valorizzare la macro regione Adriatico-Ionica e le Autostrade del Mare del Sud-Est Europa che collegano i mari Adriatico, Ionio e Mediterraneo Orientale per contribuire così all’armonizzazione dei collegamenti tra i porti e l’hinterland (via ferrovia e via navigazione interna).
È previsto inoltre lo sviluppo di sistemi informatici che possano supportare l’intermodalità (mare-ferrovia) e facilitare l’interoperabilità dei diversi sistemi di trasporto lungo la catena logistica nonché lo scambio di informazioni per via elettronica tra i principali stakeholders. L’Ue, nella scheda di valutazione del progetto ha rimarcato: “Si tratta di progetti particolarmente rilevanti perché mirano a sviluppare i porti dell’Alto Adriatico e le loro interconnessioni tramite differenti sistemi di trasporto. L’azione proposta è già matura e l’impatto generale atteso sarà positivo, nonché le azioni proposte per sostenere il progetto risultano essere realistiche e di buona qualità”.
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