“C’è davvero bisogno di una nuova azienda che chiuda con gli errori industriali del recente passato che hanno portato al fallimento di Alitalia CAI”. Ad affermarlo è il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso: “Alitalia, che trova 'in extremis' una possibilità di futuro, ha dato pessima prova sul piano industriale e anche nella gestione dell’ultimo negoziato sindacale. Abbiamo registrato - ricorda Nasso - forzature
ingiustificabili, che originano ingiustizie, togliendo possibili tutele con modalità che possono favorire discriminazioni rispetto alle quali vigileremo e che contrasteremo con ogni mezzo, qualora si manifestassero. Ultima la decisione che ha portato a collocare l’apertura delle procedure di mobilità nel pieno dell’esodo estivo, esasperando tutte le tensioni”. Per il segretario generale della Filt “con la firma con Etihad, si può e si deve aprire un altro capitolo, ricostruendo un sistema relazionale che chiuda con tutte le opacità del passato, manifestatesi nel ritardo accumulato con la Uil che, dopo settimane di propaganda e disinformazione tra i lavoratori, firma per intero gli accordi sottoscritti il 16 luglio.
Per giustificare l’inevitabile retromarcia e la resa incondizionata - sostiene Nasso - si accontenta di un inutile lettera ricevuta da Assaereo, che non può ovviamente modificare gli accordi ed allo stesso modo viene spacciata per novità la convenzione con le banche per i crediti ai dipendenti, già comunicata dall’azienda ai firmatari dell’accordo il 17 luglio”.
Secondo il dirigente sindacale della Filt “adesso è davvero il tempo di voltar pagina, di dare una prospettiva industriale ad Alitalia e di togliere dall’angoscia della perdita del lavoro tutti i lavoratori che hanno pagato ingiustamente un duro prezzo per le colpe delle passate gestioni e per la forzata conduzione di un confronto sindacale che poteva essere concluso in modo molto diverso.
Fin dall’inizio la Filt - sottolinea Nasso - ha giudicato credibile il piano Etihad, non ha condiviso la gestione degli esuberi, mentre si è assunta la responsabilità degli accordi utili ad impedire il tracollo traumatico prima dell’accordo con Etihad. Altri hanno speculato sul fronte interno sindacale e qualche commentatore poco informato - sostiene infine il dirigente sindacale - cerca nella Filt e nella Cgil responsabilità che non ci appartengono, e non vede, o fa finta di non vedere, l’origine del disastro Alitalia e la coda avvelenata di questo disastro, che ha pesantemente condizionato il lungo negoziato sindacale prima dell’intesa di oggi”.
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